
Ovvero delle Famiglie
Nobili e titolate del Napolitano, ascritte ai Sedili
di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano, appartenenti
alle Piazze delle città del Napolitano dichiarate
chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che
abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia.
|
 |
Famiglia
Girone |
Arma:
partito;
nel primo: troncato inchiavato d’azzurro e d’argento, il tutto abbassato
sotto ad un capo partito: in a) d’azzurro alla torre d’argento,
turricolata di tre pezzi, aperta (d’argento) e finestrata di nero di due
pezzi; in b) d’argento al leone coronato d’oro (Castiglia e Leon
antico); alla bordura spaccata di 2 pezzi d’argento. Nel secondo:
troncato innestato, nel primo d’argento a due pali d'azzurro; nel secondo
d’argento al basilisco di verde; alla bordura di rosso caricata da otto
croci di S. Andrea d’argento. |

©
Napoli - Stemma famiglia Girone |
L'antica e illustrissima famiglia Giron o Girone, di
orgine spagnola, sin dal XV si diramò nel Regno di
Napoli nella cui capitale fu ascritta al Patriziato del
Seggio di Nido. Si hanno poche e frammentarie
notizie prima del 1500, la nobile donna Lucrezia de
Giron y Guzman sposò nel 1479 Giuseppe Canzano, duca
di Montagna. |
Pietro
Giron (1537
† 1590),
duca di Ossuna, Signore della Casa e Stato di Urena, Cameriere
di S.M.
Filippo II d'Asburgo-Spagna, fu nominato nel 1582 Vicerè
del Regno di Napoli. Giunse a Pozzuoli il 4 novembre 1582 con
una flotta di sei galee spagnole, dodici galee napoletane e
undici del principe Doria; al suo seguito vi era la moglie la
duchessa Isabella della Cueva, don Giovanni suo
primogenito, don Alfonso Giron suo figlio naturale, don
Gio: Ferdinando Velasco conte d'Aro suo genero con la contessa
Giovanna moglie di questi, e sua figlia. |

Don Pietro Giron, Duca D'Ossuna
e Vicerè del Regno di Napoli dal 1582 al 1586 |
Il
28 novembre 1582 il Vicerè entrò in Napoli e si recò
immediatamente, in ordinanza di Cavalcata, nel Duomo
dove giurò l'osservanza dei capitoli e privilegi della
città. Chiese ed ottenne di essere ascritto lui e i suoi
figli al Patriziato napoletano del Seggio di Nido.
|
|