La Famiglia
Giovino, dagli atti notarili più antichi è riportata
anche come Angiovino, Giovinos, Angioino, originaria di
Simari (oggi Simeri in provincia di Catanzaro), in
Calabria Ultra.
Nel 1608 la Famiglia risultava aggregata al Sedile
Nobile di Catanzaro; i primi ad essere iscritti furono:
Francesco, Gerolamo, Fabio, e
Geraldino, quest'ultimo fu
Sindaco dei Nobili di
Catanzaro nel 1577, e nel 1597 assieme a:
Vincenzo Vivacqua, ed a Giovanni Giovinus.
In un atto notarile del 1598 è scritto: Giovan
Lorenzo Giovino da Simari abitante a
Catanzaro dove fu ammesso tra gli Onorati cittadini.
Acquistò il feudo di
Mastro Ruggero o Messere Ruggero [dal 1622 al
1625 risulta tassato per il feudo (Cedolario 80,
f 71t)], sito in territorio di Simari comprendeva i
fondi di: Pollidoro, Covello, Croce, Bellomo, Merano,
Curticello, Campanaro, Gallinella etc.; fu acquistato
dalla Famiglia Inglese che lo possedeva dalla metà del
Quattrocento.
Giovan Lorenzo sposò Ottavia
de
Moyo ed ebbero per figlio Giovanni Antonio
(† 1630), U.J.D., il 24
gennaio 1625 ebbe significatoria di rilevio per il feudo
di Messere Ruggero per la morte di suo padre Giovan
Lorenzo (Spoglio Significatorie II, f. 128 che riporta
dal Registro Significatorie 48, f. 75), prese
intestazione come da Cedolario 80, f. 71t. .
Nel 1639 con la serrata del Seggio Nobile di Catanzaro
vi fu aggregato.
Sposò la congiunta Vincenza Giovino ed ebbero per
figlie: Francesca, e la primogenita Caterina,
nel 1630 successe a suo padre nel possesso del feudo (Cedolario
82, f. 370); sua sorella Francesca l'11 marzo 1650 ebbe
significatoria di rilevio per il feudo di Messere
Ruggero sia per la morte di suo padre che per la morte
di sua sorella avvenuta nel 1645; sposata a suo cugino
germano Giuseppe Giovino, il 3 agosto 1713 si
intestò il feudo di Messere Ruggero in Simari come erede
di sua moglie deceduta in Catanzaro il 13 gennaio 1711;
nel 1707 aveva fatto procura ad altra persona per
recarsi a Napoli in sua vece per giurare fedeltà al
re Carlo VI.
Il barone Giuseppe refutò il feudo di Messere Ruggero a
suo nipote Geronimo (Catanzaro, 2 giugno 1689
† ivi, 29 agosto 1725),
con Regio Assenso del 12 settembre 1713 registrato nel
Quinternione 208, f. 265., ed intestato il 22
dicembre 1713 nel Cedolario 82, f. 373t.; sposato
a Dianora
di Francia, i
capitoli matrimoniali furono stipulati il 30 marzo 1704.
Antonio
Giovino (Catanzaro, 22 novembre 1705), l'11 settembre
1732 ebbe significatoria di rilevio per il feudo di
Messere Ruggero per la morte di suo padre, barone
Geronimo, che si intestò il 15 settembre 1732; avendo
deciso di prendere i voti, refutò il feudo a suo
fratello Giuseppe (Catanzaro, 14 gennaio 1721
† ivi, 6 luglio 1783),
con Regio Assenso del 30 giugno 1744, registrato nel
Quinternione 275, f 9t., ebbe intestazione il 6
dicembre 1744. Il 15 febbraio 1744 sposò Anna
Schipani dei baroni di
San Nicola della Leporina; vendette il feudo di Messere
Ruggero a Saverio Barretta, duca di Simari, per ducati
9.850, con Regio Assenso del 7 aprile 1750, registrato
nel Quinterinione 284, f. 198.; successivamente
il feudo fu acquistato da Francesco
Coscia per ducati
12.000, con Regio Assenso dell'11 aprile 1774.
Gli ultimi
esponenti della Famiglia furono: Maria Teresa e
Maria Raffaella, monache nel Convento di
Santa Caterina da Siena in Catanzaro; Saverio
(Catanzaro, 1752 † ivi,
3 aprile 1814), Vice Presidente della Corte d'Appello di
Catanzaro; Vitaliano (†1817);
Rosa († 30 marzo
1821).
La Famiglia è da tempo estinta.
Altre
famiglie imparentate:
De Cumis, Perricciola, Susanna, Senatore, quest'ultima
Famiglia si estinse nei Giovino e Scoglio, oltre a
godere la nobiltà nel Seggio Nobile di Catanzaro si
diramò a Rende. |