Ovvero delle Famiglie Nobili e titolate del Napolitano, ascritte ai Sedili di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano, appartenenti alle Piazze delle città del Napolitano dichiarate chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia. 


Galiani

Marchesi Partenopei
ossia
de Natale Sifola Galiani
detta
Natali Galiani ed anche Natale Galiani
nobili, patrizi, marchesi
del Regno delle Due Sicilie
Refute dei Regi Quinternioni – Grande Archivio di Stato di Napoli

Nei libri dei Titolati della nobiltà Napoletana, è ascritta la famiglia dei marchesi "de Natale Sifola Galiani". Questa famiglia, il cui cognome antichissimo per linea maschile era "Natalis" poi volgarizzato in "de Natale", la troviamo, in tempi remoti, stabilita a Lucera dove godette grande nobiltà; successivamente un ramo di detta famiglia stabilì le sue case nel pago dove sorgeva il Tempio di Apollo situato in prossimità del fiume Volturnum e dell'antichissima città di Capua. Il pago indicato come Casa di Apollo, successivamente fu chiamato Casapullo e poi Casapulla.
Si hanno notizie della gens "Natalis" già dai tempi della Repubblica di Roma Antica, successivamente dell'Impero  e del tardo Impero.
Cornelio Tacito negli Annali (A.D. 66 XV.50, 54.56-56,71) cita il cavaliere Antonius Natalis tra coloro che parteciparono alla congiura di Pisone contro l'Imperatore Nerone.
Nel cimitero di Pisa è conservato il sarcofago del console Caius Bellicus Natalis Tebanianus. E' il più antico sarcofago romano databile con esattezza. Risale all'inizio del II secolo d.C.  L'iscrizione del sarcofago (CIL XL.1430=ILS 1009) ci informa che appartenne al suddetto, console nell' 87 e morto intorno al 110. Altra gens Natalis la troviamo sulle rive del Volturnum, in connessione con la tribù Pomptina in un'iscrizione gozitana, situata nell'isola di Malta, che su base paleografica sembrerebbe databile al III sec. d.C., incisa su un plinto marmoreo del seguente tenore: ....Per valore di Marcius Marcianus, dedicata all'amico optimo et carissimo di nome L. Cestius L. f. Pompt(ina) Gallus Varesianus Lutatius Natalis Aemilianus definito patronus municipi. Questo personaggio fu parente stretto di L. Cestius Gallus Cerrinius Iustus Lu(t)atius Natalis, praefectus aerari Saturni sotto Marco Aurelio, documentato da un'iscrizione di Volturnum che lo onora come patronus coloniae. L'epigrafe, indica che il patronus di Volturnum fu legatus Augustorum duorum legionis XX Valeriae, victricis di stanza in Britannia per sorvegliare il Vallo di Antonino. Il patronus gozitano ebbe probabilmente legami anche con un altro personaggio della stessa Gens, L. Cestius Gallus ricordato da un'epigrafe del foro di Thamugadi della prima metà del II sec. d.C. .
L'onomastica dei personaggi ha in comune, oltre al gentilizio ed al primo cognomen anche il cognomen Natalis ed il nomen Lutatius inserito fra i cognomina. Il nome del generoso benefattore che fece erigere nel I-II sec. d.C. un tempio di Apollo a Malta è perduto, ma viene definito,come si è detto sopra, primus del municipium maltese (Cil. 10,2,7495=ILS 5415, II, .1 e 6 e 7, Asb. 1915).
Un'altra epigrafe probabilmente coeva alla precedente ricorda la costruzione di un tempio marmoreo con una statua: in questo caso non si legge il nome della divinità (forse era lo stesso Apollo) poiché l'iscrizione proviene dal medesimo luogo di Mdina in cui fu rinvenuta l'epigrafe relativa al restauro del suddetto tempio, ma quello dell'evergete, (ICl) audino Iustus, patronus del Municipium il quale presumibilmente spese una somma più alta di quella promessa.
In Spagna a Sagunto nel paese di Valencià si trova altra iscrizione romana:
/.../nius.Orie/ns/
/an(norum)/LI.Natal(lis)/
/viro? e/t si/bi/
riportata da Josep Correll.
Nell'archivio diocesano di Capua, sono conservate le "PERGAMENE SVEVE DELLA MATER ECCLESIA CAPUANA 1259-1265" in cui si fa riferimento a questa nobilissima famiglia "Natalis" detta anche "de Natalibus" di Casapulla.

Casapulla, Chiesa SS. Concezione, stemma de Natale. A destra: Casapulla, stemma de Natale, 1595

Tracce di detta famiglia esistono ancora in Casapulla e sono: la chiesa della SS. Concezione di Nostra Donna che fu edificata dal nobile Alicordio de Natale (Casapulla 1549 c.a Casapulla 13/01/1634), canonico della chiesa metropolitana di Capua, quale sepoltura per sé  e per i propri eredi; l'altare dedicato alla Madonna della Pietà nell' antica chiesa parrocchiale di S.Elpidio Vescovo, voluto dal m.se don Bernardo de Natale (Casapulla 07/08/1711 Casapulla 29/09/1774); l'antichissimo palazzo di Casapulla rimaneggiato da Luigi Vanvitelli con pitture di Paolo De Majo ed altri immobili passati ad altri acquirenti.
Questa famiglia de Natale ha dato alla patria ed allo Stato uomini preclari in ogni buona disciplina.
Apparterrebbero a questa famiglia personaggi illustri, quali: …Costantino NATALE sic dicencium quod excellens dominus Comes Sinopulis de facto et absque aliqua iusta… ecc; Datum in Terre Sancte Euphemie, Il iunii prime indictionis 1453 (1), Alberto cardinale di S.R.C., Pietro vescovo di Aquileia, Gerardo generale dell'ordine domenicano, Protasio generale dell'ordine degli olivetani, Hieronymus Natalis spagnolizzato in NADAL nato a Palma di Maiorca (1507/1580) da famiglia capuana di Casapulla fu teologo gesuita e fu uno dei primi fondatori e vicario generale della Compagnia di Gesù (1657 novembre 19 - indizione XI  lbid. - Notaio Pompeo Sandoli, an. 1657, fol. 114  Archivio di Stato di Trani);

Coadiuvò Sant'Ignazio di Loyola nella compilazione della costituzione della Compagnia di Gesù e ne curò la divulgazione. Fu teologo del Papa presso la dieta di Augusta e presso il Concilio di Trento, nonché rettore del Collegio Romano a Roma. Illustri personaggi nella dignità militare furono NATALE(de) JOVE signore in Calabria che entrò in conflitto col marchese di Crotone della potente famiglia CENTELLY (2) e lo sconfisse, Ferdinando signore di Palate e Tavenne nel contado del Molise, Raimondo che al tempo di Re Roberto e della Regina Sancia fu da questi mandato al Re di Cipro per negoziati(3), Antonio de NATALE delle falangi moderatore dello stesso Re Roberto, U.I.D. Giovan Geronimo applicato nella disciplina legale fu decorato prima della carica di Avvocato Fiscale del Real Patrimonio di Napoli nell'anno 1610 e poi nel 1617 di Presidente del Tribunale della Sommaria, sposò l'unica figlia del marchese D'Apice dell'illustre famiglia GALLUCCIO del Seggio dei Nido(4). Sposò in Veglio provincia di Lecce. Godeva gli onori dei sedile di questa città e da cui discesero molti togati tra cui don Cesare Regio Consigliere e Raimondo soprannominato Mondillo, che sposò in Veglio provincia di Lecce con donna nobile di casa Capece chiamata donna Isabella. Don Cesare divenne uno dei più eruditi ed eccellenti avvocati che si siano veduti nei tribunali di Napoli e nel 1689 fu decorato da S.M. della carica di Presidente della Regia Camera della Sommaria. La di lui figlia sposò Matteo Vernassa Marchese della Terra d'Acaja(5). La famiglia de NATALE fu imparentata con le nobili famiglie CARAFA, d'ALESSANDRO, FREZZA e nel 1627 il giorno 17 del mese di novembre fu ascritta al Seggio di San Marco di Trani. Altro componente della famiglia fu don Orazio de NATALE barone di FORCELLE. Inoltre vanta un Alberto cardinale di S.R.C., Guerardo ministro generale dell’Ordine Domenicano, Protasio  che ebbe la stessa carica nell’Ordine degli Olivetani, Giuseppe de Natale, nato in Casapulla 19/03/1589 battezzato nella chiesa di S.Elpidio Vescovo, canonico ed avvocato fiscale della chiesa metropolitana di Capua, figlio del marchese Marco Marcelliano.
La famiglia de Natale Sifola Galiani per linee femminili vanta importanti ascendenze: con la nobile famiglia Menicillo, per il matrimonio del m.se Marco Marcelliano de Natale (Casapulla 07/10/1586
Casapulla dopo il 1627 nella chiesa di famiglia SS. Concezione)  con Padovana Menicillo [Casapulla 06/10/1607], il cui ascendente è S. Stefano Menicillo

patrono della città di Caiazzo; con la famiglia patrizia Sifola, di Torre (oggi Caserta) già patrizi di Trani del Seggio di San Marco e baroni di Ormeta di cui i de Natale Sifola Galiani detengono i titoli nobiliari, per il matrimonio del m.se Bernardo de Natale (Casapulla 07/08/1711- Casapulla 29/09/1774 ) con la baronessa Maria Geronima Sifola (deceduta in Casapulla il 06/09/1784) celebrato in Casapulla il 04/11/1733;


Stemma de Natale Sifola, cappella dedicata a S. Maria della Pietà, patronato di questa famiglia,
Parrocchia S. Elpidio Vescovo, Casapulla


Stemma Sifola, Trani, Chiesa di San Francesco

con la famiglia marchesi Galiani (montorese, foggiana, sangiovannese, abruzzese e campana). Anche di questa famiglia i de Natale Sifola  assunsero titolo ed armi per il matrimonio (S. Anna di Palazzo in Napoli 10 agosto 1774) del Marchese Marcello Maria de Natale Sifola (figlio di Bernardo de Natale) con la m.sa Anna Maria Galiani (Sant’Agata di Sessa 16/10/1751 Casapulla 17/12/1783) sepolta nella chiesa della SS. Concezione di Nostra Donna di proprietà della famiglia del marito), figlia del m.se Berardo Galiani (Teramo 19/12/1724 Sant’ Agnello, Sorrento 11/03/1774 sepolto nella chiesa della Vergine Madre), traduttore e commentatore di Vitruvio, archeologo ed architetto, la cui fama si sparse in tutta Europa.


Chiesa della SS. Concezione di Casapulla


Il Marchese dott. Berardo Galiani

 
S. Pietro di Montoro, stemma Galiani
Foto inviata dal collaboratore Matteo Fimiani da Montoro (Av)

La di lui importante  biblioteca fu acquistata dall’imperatrice di tutte le Russie Caterina II e si trova parte all’Hermitage e parte in altre Biblioteche Russe. Non ebbe figli maschi.

La suddetta Anna Maria Galiani fu amica di Eleonora Fonseca Pimentel; suo marito il marchese Marcello (de) NATALE SIFOLA e la cognata Rosa Galiani, le confermarono l’affitto del quartino da lei occupato nel palazzo attiguo alla chiesa di Sant’Anna di Palazzo, alla salita Sant’Anna di Palazzo nel quartiere detto degli spagnoli (5bis). Eleonora de Fonseca Pimentel per le sue idee repubblicane fu arrestata il 5 ottobre del 1798. Appena scarcerata pagò l’affitto arretrato ed il 21 aprile 1799 lo rinnovò sino a settembre del 1799. Riprese le riunioni politiche che avevano animato il suo salotto. In quella casa il Cimarosa compose la musica dell’ "inno della libertà". L’abitazione era frequentata da quasi tutti gli uomini di cultura del tempo, desiderosi di un cambiamento istituzionale, fautori della Repubblica Napoletana. “Il monitore napoletano” da Lei fondato fu compilato dal 2 febbraio 1799 all’8 giugno 1799.

Biblioteca Nazionale
Napoli - Busto di Eleonora Pimentel de Fonseca

Il m.se Berardo era fratello dell’abate Ferdinando Galiani,


L’abate dott. Ferdinando dei m.si Galiani (Chieti 02/12/1728   Napoli 30/10/1787)

Ferdinando Galiani a Napoli studiò diritto, teologia e lingue straniere, uomo politico ed economista di fama internazionale che visse per circa 10 anni alla corte del re di Francia. Scrisse numerose opere tra le quali "Della Moneta", "Dialogues sur le commerce des bles", "Carta Geografica del Regno di Napoli","Vocabolario del dialetto napoletano", "Socrate immaginario". Nel 1758, ai funerali di Papa Benedetto XIV, tenne il discorso di elogio funebre. Morì il 3 ottobre del 1787 a Napoli in casa delle figlie del fratello Berardo; lasciò al barone  Lorenzo Galiani  di Montorio  il gesso ed il Cavo della testa del defunto Monsignor Celestino Galiani.

Madre dei su detti fratelli Galiani fu Anna Maria dei nobili Ciaburri di Lucera e padre fu Matteo, (Foggia 1683 Napoli 1748) consigliere del tribunale di Santa Chiara, decorato con titolo di marchese (1748) dal re di Napoli Carlo III di Borbone. Il fratello di Matteo   Celestino Galiani (San Giovanni Rotondo 08/10/1681 Napoli 26/07/1753) fu

        Celestino Galiani,
Procuratore dell'ordine dei Celestini nel 1723.

Abate generale dei Celestini dal 12 maggio 1728.

Arcivescovo di Taranto e Tessalonica nel 1731.

Cappellano Maggiore del Regno di Napoli dal 1732.

Consigliere di Stato

                                              Consigliere e Gran Cancelliere dell'Ordine di San Carlo.

Grande Elemosiniere del Re

Nel 1741 firmò al Quirinale il concordato tra lo Stato Vaticano ed il Regno di Napoli

Arcivescovo Castrense nella guerra di Velletri 1744, contro gli austriaci.

Deputato per i lavori del Po, delle Chiane e del Tevere.

Istitutore a Napoli delle cattedre di Storia naturale, fisica sperimentale, astronomia, diritto patrio, metafisica ed etica.
Trattò con l'ambasciatore dell'imperatore Carlo VI per la restituzione della Sicilia.
Presidente generale dell'ordine dei Celestini.

La madre della marchesa Anna Maria Galiani, Agnese Mercadante nobile di Sessa Aurunca, era figlia di Julia de Racta  discendente del Viceré Antonello de Racta (b.-1453) dei conti di Caserta e Margherita Marzano dei duchi di Sessa e principi di Squillace.

Genealogia Marzano ramo che interessa alla nostra famiglia Galiani:


Stemma de  Marzano, duchi di Sessa e Principi di Squillace

2° Riccardo, signore di Tufara e Marzano, Tommaso, primo conte di Squillace 1313, grande ammiraglio del regno di Napoli, sposa in prime nozze Giovanna di Capua figlia di Bartolomeo di Capua protonotario del regno di Napoli ed in seconde nozze sposa Simona Orsini figlia di Romanello Orsini conte di Nola e grande giustiziere del regno di Napoli coniugato con Anastasia de Monfort contessa ereditaria di Nola. Goffredo, secondo conte di Squillace, signore di Maida 1330, grande ammiraglio del regno di Napoli deceduto dopo il 16 gennaio 1343, sposa Giovanna Ruffo figlia di Giovanni Ruffo signore di Policastro e conte di Catanzaro sposato con Francesca di Licinardo. Giovanna Ruffo era vedova di Tommaso Stendardo. Tommaso, primo conte di Alife 1345 gran camerario del regno di Napoli. Goffredo, secondo conte di Alife 1403 sposa Ceccarella de Janville; Margherita, sposa Antonello de Racta (de Ruth anche de Rath) conte di Caserta. Antonello aveva come antenato Diego de Racta I° conte di Caserta originario della Catalogna (Spagna), condottiero e comandante in capo dell’esercito di re Roberto d’Angiò in Toscana, dove combatté molte battaglie. Il conte Diego (morto nel 1325/1326) aveva sposato Odolina Chiaramonte (Clermont) (27 febbraio 1314/15)


Stemma Chiaromonte (Clermont)


Carolus Magnus
Imperatore del Sacro Romano Impero
(Aachen 02/04/742- Aquisgrana 28/01/814)

del sangue di Carlo Magno, come riconobbe papa Onorio III a Federico (attestato anno 1220) suo avo, che promise di combattere gli scismatici.   Il M.se dott. Bernardo de Natale Sifola Galiani (Napoli 06/08/1775 Napoli 11-11-1827) figlio del m.se dott. Marcello Maria e della m.sa Anna Maria Galiani, cavaliere dell’ordine gerosolimitano sposò, il 25 marzo 1797,  in S. Marco di Palazzo la marchesa Candida Maria Colonna Romano figlia di don Giuseppe marchese di Altavilla (feudo già venduto agli Spinelli)  sul fiume Silente. Uno dei testimoni di Candida fu il fratello Luigi, marchese di Altavilla. I marchesi Romano Colonna di Altavilla furono baroni di Palizzi,


Stemma Colonna Romano nel castello di Palizzi

Pietrapennata, Bianco in Calabria, grandi feudatari in Sicilia. Il loro primo antenato che si trasferì in Sicilia fu Federico Colonna detto il Romano morto nel 1255. Capitano Generale della Sicilia per l’imperatore Federico II, fu figlio di Giordano Colonna marchese di Zagarolo della famiglia dei Tuscolani risalente a Teofilato signore di Roma.

Successori del marchese Bernardo de Natale Sifola Galiani e della marchesa Candida Colonna Romano che portarono e portano il cognome “de Natale Sifola Galiani sono:

-Carminio Maria de Natale Sifola Galiani (Napoli 10/11/1805 Casapulla 21/03/1883) proprietario, sposò (Napoli 23/10/1828) Angela Rosa de Laurentis e dopo la di lei morte, in seconde nozze, (Casapulla 08/07/1833) Rosa dei nobili Buonpane di Casapulla. Sepolto nella cappella del “Monte dei Morti” in Casapulla,

-Luigi Natale Galiani (Casapulla 13/10/1838 Casapulla 18/10/1913) sposò (Casapulla 08/06/1867) Teresa de Sorbo. Propriario, aprì una scuola a proprie spese per i figli del popolo. Sepolto nella cappella del “Monte dei Morti” in Casapulla. Loculo Ossario della propria famiglia.

-Carminio Natale Galiani (Casapulla 14/03/1877 Casapulla 22/07/1950) sposò (Casapulla (05/01/1906)) Maria Teresa Trepiccione di Giuseppe di Casapulla. Sepolto nella cappella gentilizia di famiglia di Casapulla.     

-Giovanni de Natale Sifola Galiani (Casapulla 19/03/1910-Roma 16/03/1986) sposò (Roma il 17/01/1937)) Caterina Durantini di Enrico.  Sepolto nella cappella gentilizia di famiglia nel cimitero di  Casapulla. Commerciante tessile, ha lasciato alla sua morte un patrimonio immoboliare ed una forte liquidità.

-Ferdinando de Natale Sifola Galiani  P.I. (Roma 09/03/1940)  coniugato (05/04/1970) con la dott.Prof.essa Lucia Quilici (Firenze 21/05/1948) figlia del dott. fisico Gaddo di Lucca e della dott. prof.essa Lidia Caia di Siracusa. Ha insegnato con qualifica di Insegnate nella scuola professionale E.N.C.I.P. di Monterotondo (Roma) , e con la qualifica di prof. alla scuola media di Palombara Sabina (Roma). Dopo aver lavorato per alcuni anni come collaboratore del capo ufficio acquisti nella multinazionale del banchiere Michele Sindona con mansioni tecniche ed organizzative, dopo il fallimento del gruppo dal 1973 ha  costituito un attività commerciale tessile ancora felicemente attiva nel 2020.

*Andrea de Natale Sifola Galiani (Roma 04/01/1971) coniugato (26/01/2002) con Maria Chiara Petrassi di Sergio e Maria Letizia Gonfalone. Dottore in Economia e Commercio all’ Università Sapienza di Roma. Figli Alessio (Roma 22/11/2004) e Livia (Roma 21/02/2008). Funzionario amministrativo/contabile alla Presidenza del Consiglio dei ministri, collaborando con numerosi Uffici:
- Divisione IV "Autorità di gestione dei programmi operativi comunitari e relativa programmazione":
- Divisione VII "Interventi per ricerca e sviluppo";
- Divisione VIII "Grandi progetti d'investimento e sviluppo economico territoriale";
- Divisione I "Affari generali e rapporti in convenzione".

*Chiara de Natale Sifola Galiani (Roma 15/12/1972) madre di Leonardo Ferro (11/07/2011) compagna di Federico. Imprenditrice tessile.

*Francesca de Natale Sifola Galiani (Roma 01/06/1980) coniugata (Porto Rotondo-Olbia 04/06/2011) con l’ imprenditore Pier Andrea Nocella del dott. Notaio Giorgio deceduto a Buenos Aires e le cui ceneri furono portate a Roma e poi disperse nel mare di Porto Rotondo. Fu uno dei fondatori della città di Porto Rotondo ed anche del Circolo Canottieri Tevere di Roma. Figli Giorgio (13/04/2012 Porto Rotondo) e Marco (27/12/2014).

Numerosi i parenti col solo cognome Natale stabilitisi a Milano, Pergine Val Sugana, Trento, Napoli, Cagliari, Roma.

Studio genealogico informativo di Ferdinando de Natale Sifola Galiani (Roma. 13 febbraio 2020)

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Un ramo della famiglia Galiani di Montorio fu decorato del titolo di marchese di Polvica per successione Mauro.
Giuseppe Mauro, Consigliere del Sacro Regio Consiglio, acquistò da Costanza Santomango duchessa di Minervino, il feudo di Polvica, villaggio del territorio di Napoli situato ad occidente dei Camaldoli, in seguito denominato Pollica; su detto feudo Carlo Mauro seniore nel 1752 ottenne il titolo di marchese. Ultimo intestatario del feudo fu Carlo Mauro (o Mauri), marchese di Polvica, che avendo partecipato attivamente in favore della Repubblica Napoletana del 1799, fu decapitato 14 dicembre dello stesso anno, all’età di 27 anni, e gli furono confiscati beni e titoli.
Con RR. LL. Patenti in data 1 marzo 1896 il titolo di marchese di Polvica fu riconosciuto ad Elvira Galiani in 
Sambiase Sanseverino, figlia di Nicola Galiani, marchese di Polvica, e di Marianna Mauro, nipote del citato Carlo.


Stemma famiglia Galiani, marchesi di Polvica.

Del ramo di S. Pietro di Montoro si ricordano: Giuseppe Maria Galanti (Santa Croce del Sannio, 25-11-1743 Napoli, 6-10-1806) imparentato con il conte Michele Pironti (Misciano, 1814 Torre del Greco, 1885); e


S. Pietro di Montoro, stemma partito Pironti e Galiani (6)
Foto inviata dal collaboratore Matteo Fimiani da Montoro (Av)

Vincenzo Galiani (San Pietro di Montoro,  22 marzo 1770 Napoli, 18 ott. 1794), figlio di Gennaro e di Maria Saveria Pepe, che visse prevalentemente a Napoli dove studiò giurisprudenza, senza tralasciare le materie umanistiche. Di idee liberali e sostenitore dei giacobini, Vincenzo fu tra i fondatori della Società patriottica, assumendo la carica di segretario nel 1793. L’anno successivo, nel 1794, aderì alla Società rivoluzionaria, capeggiata da Andrea Vitaliani, che progettava di dare l'assalto ai castelli di Napoli. Per non essere arrestato fuggì a Roma, ma fu preso dai soldati pontifici e condotto a Napoli; il 18 ottobre 1794, dopo un breve processo, fu condannato a morte ed impiccato a largo Castello in Napoli.


Napoli, targa in memoria dei martiri della Repubblica Napoletana

S. Pietro di Montoro, Cappella Galiani
Foto inviata dal collaboratore Matteo Fimiani da Montoro (Av)

Per la genealogia si consiglia di consultare le tavole genealogiche redatte da Serra di Gerace.

_______________
Note:
(1) -
Fonti Aragonesi vol.II Cancelleria di Calabria - Grande Archivio di Stato di Napoli.
(2) -
Antonio Ventimiglia-Centelles figlio di un’erede femmina dei conti di Ventimiglia di Collesano sposata con un cavaliere iberico Centelles, induceva il discendente di questa ad assumere il cognome materno. Creato marchese di Crotone da Alfonso V, Antonio Ventimiglia Centelles fu uno dei maggiori protagonisti del colossale sforzo militare per la conquista del Regno napoletano, ma divenne anche un elemento di forte instabilità quando si schierò contro il sovrano per la caratterizzazione antiangioina della famiglia, facendo ribellare gran parte della Calabria appena conquistata. La repressione della rivolta segnò la definitiva scomparsa dei Ventimiglia dalla parte più occidentale dei domini montani siciliani. I Ventimiglia per linea femminile risalivano alla dinastia normanna degli Altavilla e per via maschile alla famiglia di Re Manfredi. I Ventimiglia avevano origine fuori del Regno di Napoli e nella Riviera Ligure alla metà del 1300 i conti di Geraci conservavano ancora numerosi castelli e terre. Essi furono anche principi di Castelbuono, signori di Cefalù, Polizzi, Termini, Alcamo ecc. . Pronunciare il nome dei Ventimiglia, in Sicilia, fra il secondo duecento e tardo settecento significava riferirsi a un grande dominio signorile esteso su vasta parte delle terre della catena montuosa settentrionale dell’isola e sul suo fertile versante interno. (fonte: Pietro Corrao docente di storia medioevale all’Università di Palermo, Rivista: MEDIOEVO, De Agostini Rizzoli Periodici Milano n’1 gennaio 1999).
(3) -
Documenti conservati nel Regio archivio di Napoli.
(4) -
Lettera del dott. Bonaventura Natale al sig.D. Tommaso Jannottà : NAPOLI MDCCXCV, Biblioteca del Museo Campano di Capua.
(5) -
Fonte: "Alcune famiglie nobili della Città e Regno di Napoli per ricchezza e dignità ragguardevoli" scritte da Fortudio Crodoto Montecco anno 1680; Biblioteca del Museo Campano di Capua.
(5bis) -
Abate Jo.Bapt. Pacichelli "Il Regno di Napoli ...” stampato in Napoli K2266, K2267, K2268 Biblioteca Nazionale di Francia, Parigi.
(6) - Nella genealogia della famiglia dei marchesi "de Natale Sifola Galiani"  risulta non esserci alcuna parentela tra i discendenti del marchese Berardo Galiani e la famiglia Pironti. Il marchese Berardo generò tre figlie: Anna Maria che sposò il 10 agosto 1774 il marchese Marcello Maria Natali Sifola, Maria Gaetana che sposò in prime nozze il marchese Andrea di Sarno ed in seconde nozze Giulio Venuti, e Rosa che fu marchesa di Sassinoro per aver sposato il marchese Mondelli.
Agli inizi del '900 una signora Galiani di Montoro sposò un certo Pironti.


Continua sul sesto volume in preparazione di "LA STORIA DIETRO GLI SCUDI"

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