
Ovvero delle Famiglie
Nobili e titolate del Napolitano, ascritte ai Sedili
di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano, appartenenti
alle Piazze delle città del Napolitano dichiarate
chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che
abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia.
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Famiglia Figliola |
Arma:
patrizi di Trani: d'azzurro alla colomba posata su tre
monti svelti dal campo e fissante una stella posta nel canton
destro del capo, il tutto di argento;
marchesi e poi duchi di Civita S.Angelo: d'azzurro alla
colomba posata su tre monti svelti dal campo e fissante una
stella cometa posta nel canton destro del capo, il tutto di
argento.
Titoli: patrizi di Trani, duchi di Civita S. Angelo.
Dimore: Napoli, San Sebastiano al Vesuvio, Ariano Irpino. |

Stemma Figliola duchi di Civita
S. Angelo |
La famiglia Figliola, chiamata anche Figlioli, è
annoverata tra le famiglie patrizie più antiche della
città di Trani sin dal 1479, con i fratelli Marcello
e Filippo Figliola, iscrizione confermata al
pronipote Giacomo Figliola il 5 agosto 1594.
Domenico Figliolo (1716 †
1782), dottore in legge e Presidente della
Regia Camera della
Sommaria, ottenne la reintegrazione in detto
patriziato per il Sedile di San Marco. |

Trani, incisione del XIX secolo |
Francesco
Figliola (1734 †
1808), figlio di Domenico, fu aiutante di camera di re
Ferdinando IV di
Borbone.
Nel 1791 il casato fu ricevuto nel
S.M.O. di Malta.
Nel 1521 Guglielmo di Croy vendette Civita S. Angelo,
città in
Abruzzo Ultra,
a Ferrante
Castriota
per ducati 15.000, con il titolo di marchese; la città
pervenne ad Alfonso
Carafa della Stadera,
duca di Nocera, portata in dote dalla moglie Giovanna
Castriota. Nel 1597 Civita S. Angelo fu acquistata da
Alfonso
Piccolomini
conte di Celano per ducati 117.808; nel 1646 passò a
Paris
Pinello
e, finalmente, ai Figliola che nel 1718 ottennero il
titolo di
duca di S. Angelo.
Il titolo passò poi ai
Capano. |

S. Sebastiano al Vesuvio (Napoli),
Villa Figliola ristrutturata nel 1745 da
Antonio Figliola, Presidente
della Regia Camera |
Villa Figliola, portale e
stemma partito Figliola e
Loffredo,
si noti la corona di marchese |
La cappella gentilizia
collegata a Villa Figliola |
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Il feudo di Monteleone,
in Principato
ultra, fu acquistato il 30 agosto 1793 da Fabio
Maria Figlioli della città di Ariano per ducati
71.781 da Marianna Platti, principessa di Monteleone, e
dai suoi figli il Monsignor Girolamo e il marchese
Antonio Erba Odescalchi.
Giovan Battista
(1798 † 29 aprile
1837), iscritto al registro
delle Piazze Chiuse, sposato a Rosa Barone (†
19 novembre 1881), ha avuto come figlio Achille
(n. in San Sebastiano il 1° settembre 1836), patrizio
di Trani, sposato in Napoli il 12 gennaio 1871 a Maria
Luigia de Nicola, ha avuto come figli, nati tutti a
Napoli: Giovan Battista (n. Napoli, il 17 ottobre
1871), sposato ad Ernesta D’Alessio;
Casimiro (n. 23 novembre 1873); Marcellina
(n. 1° giugno 1875); Gaetano (n. 10 febbraio
1877); Pietro (n. 15 maggio 1879); Filippo
(n. 10 dicembre 1880); Rosa (n. 21 settembre
1882).
Più componenti della famiglia risultano iscritti
quali confratelli dell’Augustissima
Compagnia della Disciplina della Santa Croce:
dal 1656 don Marcello, Segretario del
S.R.C., dal 1686 Don Domenico, dal 1691
don Francesco e don Nicola, dal
1694 Giacomo (sacerdote) e Pompeo,
dal 1737 Agnello, duca di Civita
Sant’Angelo e Pietro dei duchi di Civita
Sant’Angelo, dal 1743 Antonio (Sacerdote)
e don Casimiro. |
La famiglia è
iscritta nell’Elenco Ufficiale Italiano
col titolo di patrizio
di Trani. Patrizia della città di
Trani dal 1479, ebbe la reintegrata allo stesso
patriziato nel Seggio di San Marco nel 1782.
L'Araldo “Almanacco
Nobiliare del Napoletano 1913”, Enrico Detken,
libraio editore, Napoli 1914, p. 120.
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Bibliografia:
- Vittorio Spreti, “Enciclopedia storico-nobiliare
Italiana”, Arnaldo Forni Editore.
- Erasmo Ricca, “La nobiltà del Regno delle Due Sicilie”,
Napoli, 1839.
- Francesco Bonazzi di Sannicandro, “Famiglie nobili e
titolate del Napolitano”, Arnaldo Forni Editore, 2005.
- Lorenzo Giustiniani , “Dizionario geografico-ragionato
del Regno di Napoli”.
- Mario Pisani Massamormile, “ Compagnia della Santa
Croce, sette secoli di storia a Napoli”, Electra Napoli
SpA, 2007.
- Davide Shamà, “Il patriziato di Trani nel Registro
delle Piazze chiuse”.
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