Ovvero delle Famiglie Nobili e titolate del Napolitano, ascritte ai Sedili di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano, appartenenti alle Piazze delle città del Napolitano dichiarate chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia. 

Famiglia Dusmet

Arma: di nero, al capriolo d’argento accompagnato da tre crescenti del medesimo, due nel capo ed uno nella punta.
Cimiero: un crescente d’argento in mezzo ad un volo spiegato di nero.
Sostegni: due leopardi.
Motto: REMEAS  MOSTIS DUSMET IRRUIT


Napoli, stemma Dusmet su fiancata carrozza

La famiglia Dusmet, originaria di Baviera, nel XV secolo passò in Alos di Fiandra, dove si divise in due rami: Dusmet di de Beaulieu e Dusmet di de Smours. Nel 1734 Giuseppe Dusmet, signore di Beaulieu, ed Enrico Dusmet (1704 1786), signore di Smoours, entrambi Marescialli di Campo, seguirono Carlo di Borbone alla conquista del Regno di Napoli.
Fu riconosciuta di Nobiltà generosa dalla Regia Camera di Santa Chiara nel 1789, ricevuta per giustizia nel S.M.O. di Malta nel 1787 e nel 1796, e ricevuta per giustizia nell’Ordine Costantiniano nel 1787 e 1823. Il ramo di Beauaulieu ottenne il titolo di marchese nel 1789 e fu riconosciuta nobili di Messina nel 1812.
Al ramo di Smours, ascritta come il precedente ramo nell’Elenco Regionale Napoletano, spetta il titolo di Nobile a tutti i discendenti per linea maschile di Luigi, Francesco e Giustino Dusmet ascritto nel 1801 nell’Elenco del Priorato di Barletta con trasmissibilità (mf) pei maschi e (pers.) per le femmine.
La linea investita del titolo di duca fu decorata della sacra porpora in persona di Giuseppe Dusmet (1818 1894), arcivescovo di Catania dal 22 febbraio 1867, figlio del barone Luigi Dusmet de Smours, capitano di vascello, e di Maria dei marchesi Dragonetti Gorgone.

Catania, sepolcro del cardinale Giuseppe Dusmet e il suo stemma

Antonio Dusmet de Beaulieus (Messina, 1825 Reggio Calabria, 31-8-1860), figlio del marchese Giuseppe (1773 1851), maresciallo di campo, e di Bianca Sollima e Tranfo, nel 1819 entrò nell’Accademia militare e nel 1821 era già ufficiale del Corpo Cacciatori della Guardia. Sposò Angela Dusmet de Smours che gli diede nove figli; nel 1849, con il grado di capitano, partecipò alla campagna nello Stato Pontificio; il 13 giugno 1859  fu promosso tenente colonnello e il 20 marzo 1860 colonnello del 14° Reggimento Sannio.
All’alba del 21 agosto, mentre si trovava a Reggio Calabria nel porticato di palazzo Ramirez,  fu colpito da un traditore  con un colpo di fucile; stessa sorte toccò al figlio Francesco, sergente di reggimento, accorso per soccorrere il padre. Entrambi furono trasportati nella casa di Maria, sorella del colonnello Antonio, che aveva sposato Bartolo Melissari, componente il comitato reggino anti borbonico.
Giuseppe Dusmet de Beaulieus (Napoli, 1827 ivi, 1898), figlio primogenito dei citati Antonio ed Angela, entrò nell’Accademia Nunziatella di Napoli e nel 1846 fu nominato alfiere del genio; nel 1848 fu promosso Primo tenente e nel 1860 capitano di 1^ classe del Genio. Non volendo far parte dell’esercito sabaudo preferì svolgere la libera professione.


Giuseppe Dusmet de Beaulieus (1827 1898) con la consorte

Vincenzo Dusmet de Beaulieus (Napoli, 1841 Pompei, 1919), fratello di detto Giuseppe, insieme al fratello minore Alfonso, entrò nell’Annunziatella di Napoli nel 1855.  Il 13 giugno 1860 era alfiere alla batteria 10 quando ricevette la notizia della morte di suo padre e del fratello Francesco, sergente,  uccisi in combattimento a Reggio Calabria. Il 21 settembre 1860 con il grado di 1° tenente partecipò alla battaglia per la conquista di Caiazzo; ebbe la croce di grazia di S. Giorgio. Non volle entrare nell’esercito sabaudo e si ritirò a vivere nella sua Pompei.


Vincenzo Dusmet de Beaulieus (1841 1919)

Luigi Dusmet de Smours (Napoli, 1827 ivi, 1866), figlio terzogenito del colonnello comandante il reggimento della Real Marina Giustino Dusmet de Smours (1800 1850) e di Anna d’Evoli dei marchesi di Prignano Maggiore (1806 † 1860), entrò anch’egli nella Nunziatella; passando di grado in grado, nel 1860 fu promosso capitano di 1^ classe della 1^ Brigata Volturno. Il 1° ottobre 1860 fu ferito durante la battaglia del Volturno; nonostante la ferita seguì la brigata a Gaeta e, dopo la resa, esiliò a Roma. Rientrò nella sua amata Napoli dove morì.
Federico Dusmet (Napoli, 1828 ivi, 1888) fu Secondo Tenente del 3° Reggimento Cacciatori della Guardia Reale dell’Esercito Napoletano.
Francesco (Napoli, 1832 ivi, 1909), figlio di Antonio Dusmet, colonnello di Fanteria e di Angela Dusmet de Smours, fu 1° tenente dello Stato Maggiore dell’esercito Napoletano.


Luigi Dusmet de Smours (1827 1866)

Il marchese Alessandro Dusmet donò nel 1962  la sua carrozza di servizio, costruita dalla Morgan & C.L. di Londra - fine secolo XIV, al museo civico di villa Pignatelli alla riviera di Chiaia, che per l’occasione - diversi anni dopo - inaugurò nell’ex rimessaggio un padiglione museale delle carrozze, grazie anche alle donazioni di altri benefattori, tra cui il marchese Spennati (1960), il conte Leonetti di Santojanni (1973), il marchese Mario d’Alessandro (1962) e lo Strigari (1979).


Napoli, Riviera di Chiaia, Museo delle Carrozze, carrozza di servizio donata da marchese Alessandro Dusmet.
Si noti lo stemma sulla porta

Il marchese Giuseppe Dusmet de Smours (1824 † 1863) sposò donna Ida della Posta dei duchi di Civitella Alfadena.
Il marchese Alfredo Dusmet de Smours (1879
1963), cavaliere d'onore e devozione del S.M.O. di Malta (figlio del marchese Giustino, nato nel 1857, e di Marianna Tommasi dei marchesi di Casalicchio), la moglie Edith Oliver ( 1948) e i loro figli Giacomo (n. 1905),  Marianna Francesca (n. 1907), Editta Maria (n. 1909), vivevano nella loro villa a Roma in via Abruzzi 15, villa in seguito abbattuta per costruire un palazzo.

Roma, Villa Dusmet

Giacomo Dusmet (n. 1905), marchese, sposa nel 1934 la nobildonna Elena Borghese (Fiesole, 1915 Napoli, 1976), figlia di Rodolfo principe di Nettuno e di Genoveffa dei principi Borghese; Marianna Francesca Dusmet (n. 1907) sposa nel 1929 il conte Francesco di Campello della Spina, conte di Campello, figlio di Pompeo e di Guglielmina principessa Boncompagni Ludovisi; Editta Maria Dusmet (1909 1999) sposa nel 1933 Filippo dei duchi Lante Montefeltro della Rovere.


Ritratto del marchese Giacomo Dusmet de Smours (n. 1905)


Editta Maria Dusmet de Smours (1909 1999) in Lante Montefeltro della Rovere

Dai citati coniugi Editta Maria e Filippo dei duchi Lante Montefeltro della Rovere nacque Amelia Lante Montefeltro della Rovere che sposa S.A.S. principe Alessandro Odescalchi, i quali generarono Giulia Odescalchi che sposa il N.H. Roberto Bilotti Ruggi d'Aragona; questi ultimi hanno per figlia donna Viviana Bilotti Odescalchi Lante Montefeltro della Rovere.


Marchesa Edith Dusmet Oliver, ava di Viviana Bilotti Odescalchi e Lante Montefeltro della Rovere

Fu la marchesa Edith Dusmet a legare con disposizione testamentaria (1949) alla Galleria Nazionale di Arte Antica a Palazzo Barberini importanti opere d'arte. Un ulteriore gruppo di opere fu aggiunto successivamente dal marchese Alfredo Dusmet, marito di Donna Edith (1958). Dopo essere pervenuta alla Galleria Nazionale, la raccolta fu esposta al pubblico per alcuni anni in tre sale collocate al secondo piano di palazzo Barberini; in quegli anni i pezzi erano stati dati in deposito al costituendo Museo delle Arti Decorative.
Parte della raccolta fu esposta anche presso il Museo di Castel Sant’Angelo ed il Museo di Palazzo Venezia. La raccolta non è mai stata oggetto di uno studio sistematico e solo una breve segnalazione di alcuni pezzi di particolare interesse è stata pubblicata da Mario D'Orsi (1).


Duca Antonio Lante Montefeltro della Rovere  


Da sinistra a destra: Federico Odescalchi, Giulia Odescalchi Bilotti Ruggi d'Aragona (in abito rosa, sorella gemella di Federico),
Editta Maria Lante della Rovere nata Dusmet (con scialle nero, nonna di Giulia), Amelia Odescalchi nata Lante Montefeltro
della Rovere (figlia di Editta Maria). Giulia è la madre di donna Viviana Bilotti Odescalchi e Lante Montefeltro della Rovere.

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Note:
(1) -
Galleria Nazionale Romana - Donazione Dusmet, in “Bollettino d’arte” XXXIX, 1954, pp. 365- 366
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Fonti bibliografiche:
- Archivio N.H. Roberto Bilotti Ruggi d'Aragona.

- Vittorio Spreti: “Enciclopedia storico-nobiliare italiana”,  Arnaldo Forni editore.

- Biblioteca Universitaria di Napoli, “Imprese ovvero stemme delle famiglie italiane” di Gaetano Montefuscoli.
- Francesco Bonazzi di Sannicandro, “Famiglie nobili e titolate del Napolitano”, Arnaldo Forni Editore, 2005.
- Roberto M. Selvaggi, “Nomi e volti di un esercito dimenticato”, Grimaldi & C. Editori, Napoli 1990.


Continua sul sesto volume in preparazione di "LA STORIA DIETRO GLI SCUDI"

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