Ovvero delle Famiglie Nobili e titolate del Napolitano, ascritte ai Sedili di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano, appartenenti alle Piazze delle città del Napolitano dichiarate chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia

stemma Famiglia Coppola del Seggio di Montagna Stemma Coppola del Seggio di Portanova

Famiglia Coppola

Armi:
la più antica: d'azzurro, alla coppa d'oro.
ramo iscritto al seggio di Montagna: d' azzurro, alla coppa d'oro circondata da cinque gigli anch'essi d'oro (decorato col titolo di duchi di Canzano) (1).
ramo iscritto al seggio di Portanova:  d'azzurro, alla coppa d'oro sostenuta da due leoni d'oro (decorato coi titoli di principi di Gallicchio e conti di Sarno).
Motto:
Fides et pietas.

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© Napoli - Stemma Famiglia Coppola - epoca medievale

L'antica ed illustre famiglia napoletana Coppola (in antiquo Coppolati o Coppolato) godette di nobiltà a Napoli e fu ascritta ai Seggi di Portanova e Montagna e, dopo l'abolizione dei Sedili (1800), fu iscritta nel Libro d'Oro napoletano.
Vari sono stati i titoli concessi a questa famiglia, che si divise in più rami, fra questi:
Conti di: Sarno, Cariati, Priego,
del Sacro Romano Impero.
Marchesi di: Missanello
Duchi di:
Canzano
Principi di
: Gallicchio, Montefalcone
Le prime tracce risalgono alla fine dell'anno mille con GIOVANNI Coppolati che possedeva ingenti beni in Napoli nei pressi della chiesa di S. Agrippino e con MARINO Coppolato che viveva a Pozzuoli.
Nel 1250 NICOLO' e GIOVANNI Coppolato furono cavalieri di re Manfredi di Svevia.

Ai tempi di re Carlo I d'Angiò, GIOVANNI e CESARIO risultano annoverati con altri baroni del Regno del titolo di Dominus; TOMMASO Coppola di Scala, insieme a Nicola Confalone, Alessandro d’Afflitto, Niccolò Freccia, Andrea Bonito, Matteo Rufolo, Nicola Acconciaioco, Ganizzo di Palma e Angelo Pironti, nel 1275, prestarono al detto sovrano l’ingente somma di mille once d’oro, ricevendo come pegno la corona reale tempestata di pietre preziose.
Già prima, lo stesso Re, per sostenere le spese della battaglia di Benevento nel 1266, ebbe grosse somme di danaro dai nobili napoletani che mal sopportavano gli Svevi, tra cui GUGLIELMO Coppola del Seggio di Portanova, Iacopo di Capua, Pietro Celano, Iacopone Pappacoda, Pietro di Costanzo, Angelo Macedonio, Giovanni Dentice e Iacopo de Gennaro.
Detto Guglielmo nel 1270 fu uno dei credenziali dei sali di Napoli insieme ai cavalieri Angelo Quaranta, Mario Agnese, Giovanni Brancaccio, Angelo Poderico, Insogna Pappainsogna, Orazio Rossi del Barbazzale e altri. 
Nel 1316 LIGORIO Coppola fu Mastro della Zecca ed avendo accumulato molte ricchezze con il commercio della lana, attività concentrata
sulla collinetta di Caponapoli, attualmente via Arte della Lana, poco distante dalla Zecca, prestò una grossa somma di denaro a re Roberto II d'Angiò ricevendo in pegno molti argenti.

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© Napoli - in fondo col campanile: la sede della Zecca

Nel 1355 GIOVANNI fu uno dei sindaci della città di Napoli; FRANCESCO fu consigliere della regina Giovanna I d'Angiò.
Giovannola
Coppola è tra le dame della  sfarzosa corte  di Roberto II d’Angiò, che Boccaccio, innamoratosi  di Maria d’Aquino, che si disse fosse stata figlia naturale di Re Roberto,  fece partecipare  alla caccia  allegorica, insieme, tra le altre, a Zizzola Barrile, Principessella, Lariella e Marella Caracciolo, Letizia Mormile,  Caterina, Serella e Vannella Brancaccio,  Sobilia Capece, Zizzola d’Alagna,  Beritola e Biancola Carafa, Vannella Bulcano, Tuccella Sersale, Alessandra e Covella d’Anna,  Berita e Costanza Galeota,  Peronella e Covella d’Arco,  Marella Piscicelli, tutte citate con i loro nomi nel poemetto in terzine dantesche
.
Nel 1345 Filippo Coppola fece parte della Deputazione, insieme a Bartolomeo Carafa, Roberto d'Arminio, Andrea di Toro, Nicola Barrile, Nardo Ferrillo e Mastro Leonardo Terracciano, convocata da Luigi re d’Ungheria che era giunto a Napoli col suo potente esercito per vendicare la morte del fratello Andrea, assassinato dalla moglie Giovanna I d'Angiò. I Deputati, subito dopo aver ascoltato l'elenco dei riscatti e balzelli che il re d'Ungheria voleva imporre, fecero armare la città i cui abitanti, venuti a conoscenza che tra le file nemiche vi erano alcuni ammalati di peste, erano determinati ad uccidere e dare fuoco a tutti gli ungheresi per evitare che il morbo si diffondesse anche in città. Il re nemico si impaurì a tal punto che fuggì precipitosamente.
Nel 1439 Luigi Coppola si trovava insieme a Filippo d’Anna, deputato del Seggio di Portanova, e altri nobili a guardia del Carmine, sulla torre adibita dai cavalieri di Portanova per la difesa di Napoli dall’attacco di Alfonso d’Aragona, quando avvenne il famoso episodio del “miracolo del crocifisso”.

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© Positano (Salerno) - Stemma Famiglia Coppola

Francesco Coppola, patrizio napoletano del Seggio di Portanova, fu Grande Ammiraglio del Regno e conte di Sarno; detta contea gli pervenne nel 1464, dopo essere appartenuta a Daniello Orsini e a Lucrezia d’Alagno. Francesco possedeva molte navi che trasportavano mercanzie nei principali porti d’Europa, d’Asia ed Africa; inviò le sue galee contro i Turchi ad Otranto e nel 1484 cacciò i veneziani che avevano occupato Gallipoli. Nello stesso anno acquistò il feudo di Cariati in Calabria citra e con Alberico Carafa colonizzò l’isola di Ponza(2) esercitandovi la pesca del corallo. Il conte di Sarno a Napoli aveva realizzato un opificio per la fabbricazione dei panni, in particolare della seta e della lana, con oltre mille operai; a Sarno creò una Cartiera.
Francesco partecipò alla congiura dei Baroni insieme a suo fratello Matteo, ad Antonello de Petruciis (o Petrucci) di Aversa, conte di Policastro e Segretario del sovrano, a Roberto Sanseverino principe di Salerno; il 19 novembre del 1485 fecero prigioniero Federico, figlio del re Ferrante I d’Aragona.
La vendetta del Re non si fece attendere e il 13 agosto del 1486 Francesco fu imprigionato mentre in Castel Nuovo si stavano sposando il figlio del conte di Sarno con la figlia del duca di Amalfi.
Fu processato e condannato a morte; il 13 novembre del 1486 fu decapitato e il suo corpo fu ceduto ai Domenicani che lo seppellirono nella Sacrestia.


Napoli - in una delle casse è conservata la salma di Francesco Coppola, conte di Sarno,
il cui corpo è in uno stato di conservazione sorprendente.

La contea di Sarno passò quindi a Girolamo Tuttavilla, poi ai Colonna di Zagarolo, quindi ai Barberini principi di Palestina e, infine, alla famiglia dè Medici principi di Ottaviano.
Nel 1562 il feudo di Missanello, in Terra di Basilicata, dalla famiglia Pappacoda passò a
Dezio Coppola che nel 1591 ottenne il titolo di Marchese.
Nel 1638
Donato Coppola, duca di Cassano, fu uno dei fondatori, insieme ad altri 37 cavalieri Napoletani, tra cui Tommaso Filangieri, Scipione Filomarino, Carlo Dentice delle Stelle, Placido Dentice del Pesce e altri, del MONTE GRANDE DE’ MARITAGGI di Napoli, istituzione benefica con lo scopo di assicurare una cospicua dote alle fanciulle aristocratiche che si sposavano (3).
Nel 1660 Camillo del Tufo, al servizio di Diomede Carafa, si macchiò di un delitto orrendo; di notte nel Monastero di Portacoeli in Napoli, fece fermare e bloccare dai suoi sbirri,  Francescantono Coppola, creditore del Carafa, e lo uccise  tagliandogli la gola.
Don Gaetano Coppola, patrizio napoletano del Seggio di Montagna, nacque a Napoli il 25 luglio 1654, da Donato duca di Canzano e Sindaco di Napoli e da donna Beatrice Sersale, si dedicò agli studi delle Lettere, Filosofia, Legge ed entrò nell’Accademia degli Investiganti di Napoli, sotto la direzione di Don Francesco di Andrea; appena ventenne conseguì la laurea in legge nel 1674. Nello stesso anno il Vicerè di Napoli, Antonio Alvarez Osorio, restò affascinato dal discorso pubblico di don Gaetano durante la celebrazione solenne organizzata dai Deputati del Tesoro di San Gennaro e lo nominò seduta stante Giudice della Vicaria. Ben presto abbandonò il Foro per intraprendere la carriera militare, fu ferito nel 1684 mentre conquistava il Ponte di Donmaggiore in Catalogna; partecipò alla presa di Carmagnuola in Piemonte e di Casal Monferrato, mostrò il suo valore durante la difesa di Torino. Alla morte del padre ereditò il titolo di principe di Montefalcone;  Cavaliere d’Alcantara, Commissario Generale della Cavalleria di Stato di Milano, Sergente Generale di Battaglia e Colonnello di un Reggimento di Cavalleria di Corazze.


Gaetano Coppola, Principe di Montefalcone

La linea primogenita dei duchi di Canzano, principi di Montefalcone e conti di Priego, ascritta Seggio di Montagna, si estinse con BEATRICE, moglie del marchese Antonio Andreotti,  e i titoli passarono in casa de Liquori a seguito di matrimonio della sua unica figlia Francesca che nel 1862 sposò Carmine de Liguori dei principi di Presicce.

Vari rappresentanti della famiglia Coppola del Seggio di Montagna furono confratelli dell’ Augustissima Compagnia della Disciplina della Santa Croce, prima arciconfraternita laicale sorta a Napoli nel 1290 con il silenzioso auspicio del Pontefice Nicolò III, al secolo Giovanni Gaetano Orsini (1216 1280), ricordato anche da Dante (Inferno, XIX, 70-72). L’ istituzione che fin dalle origini ha operato per il bene della collettività, assistendo i più bisognosi, vanta tra i suoi membri i Papi Clemente XIV, Pio IX, Leone XIII, Pio X e il fior fiore della nobiltà, con innumerevoli  togati, uomini d'arme, pubblici reggitori, esponenti delle lettere e delle arti, tra i quali spiccano Jacopo Sannazaro (1455 1530),  i Cardinali Rinaldo Brancaccio (nel 1384 fece erigere la prima navata della chiesa) e Astorgio Agnese, e il duca di Maddaloni  Domenico Marzio Carafa, Priore dell’arciconfraternita nel 1724.
Nell’oratorio
vi sono le insegne delle famiglie aggregate alla Compagnia della S. Croce decorate nel pavimento in piastrelle di ceramica e sugli scudi ovali in legno inseriti nel fregio del cassettone ligneo del soffitto.


© Napoli - Arma Famiglia Coppola del Sedile di Montagna

Il Casato godeva dei vantaggi del Real Monte di Manso.
Nel 1824 il barone Giacomo Coppola (1799
† 1872), ministro delle finanze del governo provvisorio napoletano,  sposò Antonietta Picazio; inizia così il ramo dei Coppola Picazio.

Ch Girolamini

Ch Girolamini

© Napoli - Cappella Coppola, patrizi napoletani del Seggio di Portanova

Ch Girolamini

Ch Girolamini

Il Casato, originario di Scala, godette di grande nobiltà anche a Castellammare di Stabia, sin dal 1270 con Salvato Coppola, Portulano di Castellammare.  
In detta città, fu costruito alla fine del XV secolo il palazzo Coppola su un terreno di proprietà del vescovo Nicola Anfora, acquistato da Goffredo Coppola.
 

Don DIEGO Coppola (Castellammare, 1606 † ivi, 1679), patrizio stabiese, figlio di don Cesare Coppola e Delia de Masso, intraprese la carriera ecclesiastica; Canonico nel 1639, Tesoriere nel 1640, Commissario Apostolico della Diocesi di Castellammare nel 1648. Vicario Generale per il Vescovo Clemente del Pezzo nel 1653 e per il Vescovo Pietro Gambacorta nel 1669; nel 1678 fu eletto Vicario Capitolare.
Rese l'anima a Dio all'età di sessantaquattro anni e fu seppellito nella Cattedrale di Castellammare di Stabia.
Cesare Coppola risulta iscritto nell’Albo degli Avvocati del 1780, istituito per la prima volta al Mondo, elaborato dal legislatore del Regno di Napoli.

© Castellammare di Stabia - Stemma Coppola; a destra: la Cattedrale

ANTONIO Coppola (Castellammare, 1684 † Napoli, 1745), figlio di Cesare e Felipa de Almarza, dal 1713 al 1718 fu Sindaco di Castellammare; dopo una breve parentesi in Austria, si trasferì a Napoli dove nel 1731 fu Presidente della Regia Camera della Sommaria. Nello stesso anno ottenne il titolo di Conte del Sacro Romano Impero per discendenza dalla casa de Almarza.


Rodolfo Coppola, tenente colonnello, si distinse in varie battaglie e nel 1723 ottenne da Carlo VI il titolo di conte.
 

Famiglie imparentate con i Coppola di Napoli

Museo Filanfieri
© Napoli - Stemma Famiglia Coppola


 

ALMARZA o de ALMARZA

Antica famiglia spagnola, originaria dell’Aragona e, in particolare, di Saragoza. Difatti erano Patrizi di Saragoza, un tempo aragonese. Passarono in Napoli con gli Aragonesi raggiungendo le più alte cariche statali.  In Spagna vi sono due città dal nome Almarza; la prima vicino  Soria, la seconda nei pressi di Logroño. Il 2.6.1683 Cesare Coppola sposa la nobildonna spagnola doña Felipa de Almarza. Stemma gentilizio: d'oro alla torre di ? accostata da 4 conchiglie di ? per lato.  A proposito della conchiglia di questo stemma, va precisato che in araldica la Conchiglia è raffigurata in genere orecchiuta e mostrante la parte convessa. Se non ha orecchie si dice Conchiglia di San Michele. Se mostra la parte interna e ha le due orecchie ai lati si dice Conchiglia di S. Giacomo di Compostella, il patrono dei pellegrini. Si ritiene che sia stata introdotta negli stemmi al tempo delle Crociate.  Compostella è una città (89.000 ab.) della Spagna, nella prov. di la Coruña, capoluogo della Galizia, a 264 m. tra le valli dei fiumi Tambre e Ulla.
 

ANDREASSI

Il conte Vincenzo Coppola (n. Napoli,18.08.1868 † ivi, 4.09.1934), patrizio di Scala, figlio di Antonio e di Maria Antonia Imperiali di Francavilla) sposò il 12.1.1891 Elisabetta Andreassi (n. Napoli, 22.8.1870 † ivi, 19.2.1943), figlia del marchese Raffaele, patrizio di Benevento, e di Vincenza Spasiano patrizia sorrentina. Nobile originaria di Mantova, riconosciuta nobile in Napoli nel 1536, ricevuta per giustizia nell'Ordine di Malta nel 1717, aggregata nel 1752 al Patriziato della città di Lucera, decorata nello stesso anno del titolo di Marchese ed ascritta al Registro di Malta.
Arma:  di azzurro alla campagna di verde con una grù al naturale tenente nella destra un sasso, ed una stella di argento nel cantone destro del capo.

My maritage

My maritage

Il conte Vincenzo Coppola e la nobildonna Elisabetta Andreassi

 

BARONE di Amalfi

Lucrezia Coppola sposò il 10.1.1683 D. Pietro Barone di Amalfi. Diverse sono le opinioni degli autori circa la origine di questa famiglia. Alcuni dicono che sia originaria di Gragnano, perchè si appellavano anche de Gragnano; il primo di cui si ha memoria fu Giovanni Barone, milite ed amministratore del fondaco e della Dogana del Sale in Castellammare nel 1270. I Barone vestirono l'abito di Malta nel 1487. Questa famiglia ha goduto nobiltà nelle città di: Napoli, Messina, Reggio, Tropea, Lecce, Cosenza, Amalfi, Nola, Bitonto, Aquila, Stigliano, Gragnano, Sorrento, Catanzaro, Nicotera, Monteleone, Lucera ed in Toscana.
Arma: d'azzurro alla croce d'oro cantonata da quattro rose dello stesso. (Berardo Candida Gonzaga, Memorie delle famiglie nobili delle Province Meridionali d'Italia, Napoli 1875.)
 

BATTILORO

Maria Cristina, Nobile dei conti Coppola, nata a Napoli il 5.2.1866 dal conte Antonio Coppola e Maria Antonia Imperiali d'Afflitto, sposò il 28.11.1895, nella Cattedrale di Castellammare, il Marchese S.R.I. avv. Tommaso Battiloro (17.7.1858†4.10.1939), fu Pietro, di Rocchetta (al Volturno). Il matrimonio fu celebrato dal vescovo stabiese mons. Vincenzo Maria Sarnelli dei baroni di Ciorani. 
Arma: D'azzurro al destrochiero armato al naturale movente dal fianco sinistro dello scudo, impugnante un martello posto in banda addestrate da una cometa d'oro ondeggiante anch'essa in banda e accompagnato in punta da una incudine al naturale sostenente una verga d'oro. Lo scudo accollato all'aquila bicipite di nero.

 

del BALZO

Nel sec. XVI Scipione Coppola sposò, in seconde nozze, Giuditta del Balzo.
Maria Petronilla, Nobile dei conti Coppola, nata a Napoli il 4.12.1794 dal Conte Antonio e Marianna Lante della Rovere, sposò il 22.4.1843 Raimondo del Balzo Duca di Presenzano, gentiluomo di Camera del Re. Arma: Di rosso alla stella crinita di argento di sedici raggi. Antica ed illustre famiglia che vari scrittori ritengono una diramazione della chiarissima famiglia de Baux di Provenza. Feudataria da' tempi di Ferrante I d'Aragona, ricevuta per giustizia nell'Ordine di Malta dall'anno 1594, antica nella nobiltà della città di Capua, e dichiarata nobile fuori Piazza in Napoli, fu pur riconosciuta ammissibile nelle R R. Guardie del Corpo.
 

de CIUTIIS

Marianna Coppola Seniore, Nobile dei conti Coppola, nacque a Napoli il 21.9.1829 dal conte Cesare e Maria Antonia Ruffo di Motta S. Giovanni; si sposò il giorno 11.9.1852 con Gherardo de Ciutiis barone di Santa Patrizia, figlio di Vincenzo e Maria Auricchio, dal quale ebbe due figli: Vincenzo e Salvatore. Vincenzo, n. 1859, si sposò con Marianna Coppola, figlia del conte Antonio e Maria Antonia Imperiale, dalla quale ebbe due figli: Filippo premorto e Gherardo Marianna Coppola Iuniore, Nobile dei Conti Coppola, nacque a Napoli il 24.12.1863 dal Conte Antonio Coppola e Maria Antonia Imperiali d'Afflitto, sposò il 13.1.1881 il barone Vincenzo de Ciutiis di Santa Patrizia figlio di Gherardo. Morì in Napoli il 11.3.1884. Figli: Filippo, morto il 1.10.1885, e Gerardo de Ciutiis, che sposò Emmanuella Coppola, sorella della madre.  Emanuella Coppola, Nobile dei conti Coppola, nacque a Napoli il 22.4.1876 dal Conte Antonio Coppola e da Maria Antonia Imperiali d'Afflitto; sposò in Napoli, con dispensa pontificia, il 23 novembre del 1904, il barone Gherardo de Ciutiis di Santa Patrizia, figlio della sorella Marianna. Nobile famiglia, originaria e patrizia di Aquila, ove godette di nobiltà "ex genere". Per Uffici e Dignità sostenute fu insignita del titolo di Barone di Santa Patrizia, fu ascritta alla Confraternita dei Nobili Spagnoli di Santiago di Napoli e ricevuta nell'Ordine di Malta tra i cavalieri di Onore e Devozione.
Arma: di argento alla fascia di rosso accompagnata nel capo da una ghirlanda di foglie di quercia al naturale, ed in punta da una rosa gambula e fogliata del medesimo coricata. Corona baronale. 

 

COLAMAZZO di Napoli. Nella seconda metà del sec. XVI Cesare Coppola sposa in seconde nozze Beatrice Colamazzo.
 

FARNESE

Nel 1609 Cesare Coppola ottenne Patente di Familiarità da Ranuccio Farnese, feudatario di Castellammare: “Ranuccio Farnese Duca di Parma et Piacenza etc. Confaloniero perpetuo de Santa Chiesa etc. Sapendo Noi, che la famiglia Coppola della Città nostra di Castello a Mare è sempre stata devota verso la Casa nostra, sua padrona, et che al presente in essa si trova Cesare Coppola, huomo di buone qualità, et suddito nostro di ..., ci siamo contentati porlo nel numero dei nostri famigliari, acciò possa godere degli onori, privilegi, favori et prerogative, che godono gli altri nostri famigliari, et spetialmente in portar armi, et restare esente dal carico di alloggiamenti, riserbandoci la casa sua per alloggiamento nostro particolare, et dei nostri successori, come è stato dei nostri Maggiori. Pertanto comandiamo a quella Università, et agli Officiali nostri presenti, et futuri, che per tale nostro famigliare lo tenghino, et trattino. Non facendo altrimenti, per quanto stimano la gratia nostra.  In fede di che etc. Dato a Parma a dì 7 di Genaro 1609. Ranuccio Farnese
 

FILANGIERI

Cesare Coppola sposò il 16.5.1819  Maria Antonia Ruffo principessa di Motta San Giovanni, principessa di Sant'Antimo, duchessa di Bagnara e di Baranello (n.1800), figlia del Principe Francesco (1779-1865) e di Nicoletta Filangieri dei principi di Cutò.
 

FREZZA

Filippo Coppola, nato a Napoli il 17.10.1833 dal conte Cesare Coppola e Maria Antonia Ruffo di Motta Bagnara, sposò in prime nozze il 4.9.1858 Lucia Decio, figlia di Ferdinando e Rosa Correale, ed ebbe tre figlie: Luisa, nata il 17.1.1860, Antonietta nata il 9.4.1864, Anna nata nel 1868. Il giorno 13.11.1875 si risposò con Irene Frezza, figlia di Giovanni duca di San Felice e di Agata Capece Minutolo, senza avere altra discendenza. Fu Brigadiere delle R.R. Guardie del Corpo a Cavallo e morì in Napoli nel 1899.
 

de GILIO

Belladonna Coppola sposò nel sec. XVI Porfido de Gilio. Nobile famiglia stabiese, conosciuta anche con la variante de Giglio, oggi estinta.
 

GIUSTINIANI

Cesare Coppola sposa il  20 luglio 1746, nella Cattedrale stabiese, Petronilla Giustiniani. Famiglia storica genovese composta dalle Case Campi, Longhi, Banca, Forneti, Negro e altre, che nel 1359 formarono la cosiddetta Maona Giustiniani che ebbe il dominio delle isole di Scio (1359-1566), Samos, Enussa, Cos, Icaria etc. Tutte le suddette Case, da alcuni ritenute indipendenti l’una dall’altra, da altri, invece, rami di un’antica famiglia genovese di origine greca, che durante il corso dei secoli per distinguersi avevano assunto cognomi diversi, trascurando quello originario, assunsero o riassunsero il cognome Giustiniani in occasione della fondazione della Maona. Titoli: Patrizi Genovesi, Marchesi.
Arma:
di rosso al mastio d’argento esagonale, merlato alla guelfa, torricellato di tre pezzi, quella di mezzo più elevata e più tozza, aperto e finestrato nel campo, col capo d’oro carico di un’aquila di nero coronata del campo uscente dalla partizione.


Genova, stemmi Negrotto, Cambiaso e Giustiniani

 

IMPERIALI o IMPERIALE

Antonio Coppola (n. 19.7.1824) sposò il 20.5.1850 Maria Antonia Imperiali d'Afflitto dei Principi di Francavilla (20.2.1833 †  29.8.1900), figlia del marchese Michele (n. 15.8.1795-+1867) e di Giulia Sanseverino dei principi di Bisignano († 26.11.1881), dama di Corte dal 1858.
 

LANTE DELLA ROVERE

Antonio Coppola il 26.7.1789 sposò Marianna Lante della Rovere (Roma, 1772 † Castellammare, 14-3-1808), Patrizia Romana e Nobile di Foligno, figlia del duca romano Filippo e di Donna Faustina Capranica, figlia del Marchese Don Cesare, Patrizio Romano Coscritto, e di Flavia Masini 

Di origine pisana, trapiantata a Roma da Pietro Lante all'epoca della decadenza della Repubblica di Pisa. Fu dichiarata nobile e marchesa sovrana di Massa in Lunigiana da Venceslao imperatore, ed ebbe il ducato di Bomarzo nel 1631 e il principato di Cantalupo in Sabina. Vanta molti uomini illustri nelle arti, nelle lettere e nella gerarchia ecclesiastica, e fra questi quattro Cardinali ed un Papa (Sisto IV). Il ramo discende da Ippolito Lante Montefeltro della Rovere (15-6-1618 † Roma 29-6-1688), Abate fino al 1648, rinuncia; 1° Duca di Bomarzo e Nobile Romano dal 1646, vende il marchesato di Massa; acquista il marchesato di Belmonte e di Rocca Sinibalda e la baronia di Antuni nel 1679. Sposa a Roma l’11-2-1646 Donna Cristina d’Altemps, figlia di Don Pietro Duca di Gallese e Marchese di Soriano (+ Roma 2-6-1712), da cui Don Antonio (* 1648 + Roma 5-5-1716), 2° Duca di Bomarzo e Nobile Romano dal 1688; 1° Principe di Belmonte, Marchese di Rocca Sinbalda e Barone di Antuni, Grande di Spagna di prima classe e Principe Romano, sposa il 14-2-1683 Luisa Angelica de La Trémoille, figlia di Luigi II Duca di Noirmoutier e di Rénée Julie Aubery de Tilleport (1653 † Parigi, 25-11-1698); da cui Don Luigi (Roma, 9-11-1683 † ivi, 14-8-1727), 3° Duca di Bomarzo, 2° Principe di Belmonte, Principe Romano, Marchese di Rocca Sinbalda e Barone di Antuni, Nobile Romano e Grande di Spagna di prima classe dal 1716, sposa a Roma il 22-12-1705 Donna Angela Vaini, figlia di Don Guido 1° Principe di Cantalupo e Duca di Selci e di Maria Anna Ceuli, Nobile Romana, dei Marchesi del Carretto (Roma, 26-10-1676 † ?), già vedova di Don Alfonso Antonio Litta dei Marchesi di Gambolò, da cui Don Filippo (Roma, 12-4-1709 + ivi, 27-3-1771), 4° Duca di Bomarzo, 3° Principe di Belmonte, Principe Romano, Patrizio Romano coscritto dal 4-1-1746, Nobile di Foligno e Grande di Spagna di prima classe dal 1727; nel 1739 vende Belmonte, Rocca Sinbalda e Antuni, compra il feudo di Santa Croce nel 1734, compra Cantalupo nel 1750 con il titolo di Principe, sposa in prime nozze a Roma il 6-7-1732 Donna Maria Virginia Altieri, figlia del Principe Don Emilio Principe di Oriolo e della Principessa Donna Costanza Chigi della Rovere dei Principi di Farnese (Roma, 6-5-1705 † ante 1760) e in seconde nozze a Roma il 31-5-1760 Donna Faustina Capranica, figlia del Marchese Don Cesare, Patrizio Romano Coscritto, e di Flavia Masini (24-4-1721 † 108-1783), da cui Marianna.
Arma: di rosso a tre aquile d'argento coronate d'oro, 2 e 1. (G. B. Di Crollalanza, Dizionario Storico-Blasonico delle famiglie nobili e notabili italiane estinte e fiorenti, Pisa 1886.)

 

DE LIGUORO

Il 23.4.1644 Andrea Coppola si sposava in seconde nozze con Porzia de Liguoro, dalla quale non ebbe  figli.

 

LONGOBARDO

Francesca Coppola sposò il 7.11.1672 il nobile patrizio stabiese D. Matteo Longobardo.

Nobile antica famiglia di origine longobarda. In Castellammare si ricorda tra i mutuatores del 1269 con Stefano. Godette i favori della dinastia angioina, tanto che nel 1310 il giudice Andrea è Soprintendente alla costruzione del Palazzo reale di Quisisana. Cesare Lomgobardo, capitano di cavalleria, morto nelle Fiandre; Scipione a cui il re Carlo V diede in feudo, nell’anno 1549, la misurazione del sale nella Regia Dogana di Castellammare, di cui fu figlio Ottavio, capitano di fanteria e Governatore di Montecorvino; Raffaele che fu Ministro di Grazia e Giustizia e degli Interni di re Ferdinando II. Celebre fu Gabriele Longobardo, protomedico di tutto il Regno, primo medico dell’imperatore e re di Napoli Carlo VI d’Austria e medico cubiculario (di camera) dell’imperatrice vedova Amalia. Pietro Aniello nel secolo XVIII ebbe il titolo di barone di Villanova. Patronati gentilizi: cappella di S. Paolo in Cattedrale (sec. XIV), cappella nella chiesa dell’Annunziata al Molo (1566), cappella di S. Maria delle Grazie (1580) e di S. Maria di Costantinopoli nella chiesa di Privati (1676), cappella di S. Angelo in Cattedrale (sec. XVIII), cappella di S. Giuseppe e S. Luigi nella chiesa del Gesù (1749), cappella di S. Pasquale nella chiesa di S. Francesco (1795) e cappella nella chiesa di S. Chiara in Napoli. Arma: D'azzurro al leone d'oro imbrancante una palma di verde.
 

MARCHESE

Francesco Paolo Coppola sposò il 7.6.1785 Suffragia Marchese. Di origine longobarda, discesa dalla famiglia di Molise e propriamente dal conte Alfano detto Marchese. Ha posseduto 45 feudi, due marchesati, un ducato e tre principati, ed ha goduto nobiltà in Napoli fuori Seggio, in Capua, in Roma ecc. ed ha vestito l'abito di Malta nel 1581.
Arma: di oro alla fascia d'azzurro caricata da una stella di otto raggi di oro. D'argento, a due fasce ondate d'azzurro, accompagnate nella punta da due voli spiegati di nero. (G. B. Di Crollalanza, Dizionario Storico-Blasonico, Pisa 1886.)

 

de MARCO

Andrea Coppola nel sec. XVI sposò Silvia de Marco. Nobile famiglia di Gragnano, conosciuta anche con la variante Dommarco, oggi estinta.
 

de MASSO

Attorno al 1590 Cesare Coppola sposa in terze nozze Delia de Masso.

La famiglia Massa, Masso o de Masso, era una delle antiche e patrizie famiglie stabiesi, discendente dalla famiglia Massa di Sorrento. Delia era figlia del Magnifico Utriusque Iuris Doctor Giovan Geronimo. Questa famiglia nei secoli XVII e XVIII produsse le famiglie Massa Pagano, Massa Mormile e Pisani Massamormile, per imparentamenti con le famiglie Pagano, Mormile e Pisani. Difatti agli inizi del seicento l'UID Ottavio de Masso sposava Giulia Pagano, da cui Francesco e Giovan Battista Massa Pagano; nello stesso periodo l'UID Paolo de Masso sposava Isabella Mormile, da cui Francesco Massa Mormile; nel secolo XVIII Angela Massa Mormile sposava Lelio Pisani, da cui Gennaro Pisani Massa Mormile.
Arma: d'azzurro alla fascia d'argento sormontata in capo da una croce di rosso, al leone d'oro sormontato da uno scaglione d'argento in punta.
 

MICERA di Napoli

Il 21.12.1643 Isabella Coppola sposa Giovan Antonio Micera di Napoli.
 

PLAGESE

Francesco Coppola sposò il 27.11.1616 la patrizia stabiese Geronima Plagese. La Plagese era una delle antiche nobili patrizie famiglie stabiesi. E' ricordata nella città di Lettere nell'anno 1033 con Pietro figlio di Giovanni; nel 1272 Nicola è giudice della città. Nel sec. XIII si trasferì in Castellammare, infatti nel 1269 è ricordata tra i mutuatores con Bartolomeo. Nel 1370 Maffuccio fu Protontino. Nel 1582 è iscritta al primo Ordine della città con il medico Tiberio AMD (Artium et Medicinae Doctor) e nel 1638 con Ascanio. Possedette patronati gentilizi in Castellammare nella Reale chiesa della Maddalena a Quisisana (sec. XV), cappella di S. Stefano in Cattedrale (sec. XV), cappella di S. Croce nel campanile della Cattedrale (1573), cappella nella chiesa di S. Francesco (1688), cappella di S. Onofrio nella chiesa dell’Annunziata (1612).
Arma: Di ? alla palma caricata da un labello di 3 pendenti di ? sostenuta da una campagna di ? accostata da 2 leoni controrampanti di ?.

 

PROVENZALE

Nel sec. XVI Scipione Coppola sposò, in prime nozze, Caterina Provenzale. Stemma gentilizio: Partito, nel primo di ? a 3 gigli posti in fascia, nel secondo di ? al cane levriero passante su una campagna di ?, alla fascia di ? passante sulla partizione.  Caterina Provenzale era figlia di Andrea, nato da Leonardo che, a sua volta, risulta discendere da Francesco. Il M.co Andrea, vivente nell'anno 1543, trasmigrò nel 1528 a Napoli da Trapani, ed ebbe almeno altri due figli: Gaspare e Geronimo (1534†1612), Arcivescovo di Sorrento dal 1598 al 1612. Caterina Provenzale fece testamento il 2.12.1581 e nel 1589 risulta già morta, come si può desumere dallo stesso testamento del marito Scipione Coppola.
 

de ROSA

Antonio Coppola sposò in Napoli, il 25.2.1713 Diana de Rosa, dei marchesi di Villarosa, figlia di Prospero e Vittoria Valignani. Nobile originaria della città di Aquila, Nobile fuori Piazza in Napoli, ascritta nel 1748 al Monte Manso, ricevuta nel 1766 nell'Ordine di Malta come quarto di altra famiglia, decorata dal 1700 del titolo di Marchese di Villarosa ed ascritta al Registro delle Famiglie dei Cavalieri di Malta di Giustizia.
Arma: Di azzurro al leone coronato di oro, con la banda di argento caricata da tre rose di rosso attraversante sul tutto, e col capo di oro all'aquila spiegata di nero e coronata del campo.
 

RUFFO di BAGNARA E BARANELLO

Cesare Coppola sposò il 16 maggio 1819  Maria Antonia Ruffo principessa di Motta S. Giovanni, principessa di S. Antimo, duchessa di Bagnara e di Baranello (n.1800), figlia del Principe Francesco (1779†1865) e di Nicoletta Filangieri dei principi di Cutò.

  

SABATINO di Marigliano

Anna Coppola sposò il 23.11.1642 il dottor Pietro Sabatino nobile di Marigliano.

 

SANSEVERINO

Antonio Coppola sposò in Napoli il 20.5.1850 Maria Antonia Imperiali d'Afflitto dei Principi di Francavilla (20.2.1833 29.8.1900), di Michele (15.8.1795 1867) e Giulia Sanseverino dei principi di Bisignano ( 26.11.1881), dama di Corte dal 1858.

 

SAIDYA

Il 29.6.1652 Antonio Coppola sposa la nobile Teresa Saydia.

    

SPASIANO

Il conte Vincenzo Coppola sposò il 12.1.1891 Elisabetta Andreassi (22.8.1870†19.2.1943), figlia del marchese Raffaele e Vincenza Spasiano († 11.10.1915), di Pasquale, patrizia sorrentina. Antica e Nobile Patrizia della città di Sorrento del Seggio di Dominova, riconosciuta nell'antica sua nobiltà nelle prove di ammissione nelle Regie Guardie del Corpo ed ascritta al Registro delle Piazze Chiuse.
Arma: Spaccato di oro e di rosso al leone dell'uno e dell'altro tenente uno scudetto di azzurro con due spade poste in croce di S. Andrea.
 

SOLARO

Nel sec. XVI Scipione Coppola sposò, in terze nozze, una Solaro di Nola, di cui si ignora il nome di Battesimo, forse Caterina.
 

de URSO

Attorno al 1580 Olimpia Coppola sposò in prime nozze il patrizio stabiese Ottavio de Urso. Nobile famiglia ricordata nel 1408 con Antonello. Nel 1570 si trova l’Utriusque Juris Doctor Giovanbattista. Nel secolo XVII la si trova tra le famiglie del primo ordine della città di Castellammare. Patronato gentilizio sulla cappella nella chiesa di S. Francesco, concessa nel 1563 ad Alfonso. 

 

VACCARO

Il 6.12.1588 Olimpia Coppola contrasse il secondo matrimonio con Fabio Vaccaro.
L'8.4.1611 Andrea Coppola sposa Isabella Vaccaro. La famiglia Vaccaro era una delle antiche e patrizie famiglie stabiesi. Nel 1270 si ricorda Mazziotto Vaccaro giudice della Gran Corte della Vicaria. Giovanni, figlio di Mazziotto, anche fu Giudice e Soprintendente ai lavori del Palazzo Reale di Quisisana.  Nel 1274 Bartolomeo fu Protontino di Castellammare. Al tempo d'Alfonso d'Aragona un altro Bartolomeo Vaccaro fu Presidente della Regia Camera della Sommaria. Nel secolo XVIII Nicola Vaccaro fu Governatore di Rocca Guglielma, Penne e Altamura. Nel 1578 fu riconosciuta nobile per l'ammissione all'Ordine di Malta come quarto della famiglia Castaldo. Arma: d'azzurro ad una mucca, d'argento, passante su una campagna di verde. (Serafino De' Ruggieri, Istoria dell'Immagine di S. Maria di Pozzano, Napoli 1743.)
 

VENUSIO

Domenico Coppola sposò il 10.12.1826 la marchesina Elisabetta Venusio, n. 1781, figlia di Gaetano, Marchese di Veticchia e Consigliere dell'Ammiragliato, e di Margherita Vecchione, nobile di Pozzuoli, sorella del Marchese Vecchione, coniugato con una Sisto dei Duchi di Ceglie.
 

VULPULA

Nel secolo XIV Romanello Coppola sposa Verita Vulpula. Bernardino Coppola nei primi anni del 1500 sposò Tutia Vulpula. Nobile famiglia stabiese, conosciuta anche con la variante Vulpura, oggi estinta.
 

Museo Filangieri

Per eventuali approfondimenti si consiglia di consultare le tavole genealogiche redatte da Serra di Gerace e gli Affari della “Real Commissione dei Titoli di Nobiltà”.

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Note:
1) - Libro d'Oro Napoletano - Archivio di Stato di Napoli - Sezione Diplomatica.
2) -
Rivista Collegio Araldico – Anno 1925
3) -
Istituirono il Monte Grande de’ Maritaggi 38 nobili, essi furono: Tommaso (detto anche Giovan Tommaso) Filangieri figlio di Luigi barone di San Lorenzo e Filetto dei duchi di Laurino, Scipione Filomarino Mastro di Campo, Carlo Dentice delle Stelle, Pacido Dentice del Pesce, Carlo Cavaniglia marchese di San Marco, Landolfo d'Aquino, Giovanni d'Aquino, Alfonso del Doce duca di Cufriano, Giulio Caracciolo, Carlo Andrea Caracciolo marchese di Torrecuso, Ettore Caracciolo marchese di Barasciano, Giovan Francesco Caracciolo, Giuseppe Caracciolo principe di Torella, Marcantonio Carafa, Carlo della Leonessa principe di Sepino, Donato Coppola duca di Cassano, Fabrizio de Silva, Federico Pappacoda marchese di Pisciotta, Orazio di Gennaro, Francesco Galluccio, Ottavio Guindazzo, Giovan Battista Brancaccio di Cesare, Ferrante Brancaccio di Rinaldo principe di Ruffano, Paolo Marchese marchese di Camarota, Giovan Francesco di Sangro principe di Sansevero, Scipione di Sangro duca di Casacalenda, Giovan Battista di Sangro principe di Viggiano, Goffredo Morra marchese di Monterocchetta e Principe di Morra, Vincenzo Mora, Ottavio Monaco, il Consigliere Tommaso de Franchis, Andrea de Franchis marchese di Taviano, Francesco Maria di Somma, Carlo Spinello principe di Tarsia, Giovan Battista Pisanello, Antonio Castigliar marchese di Grumo, Orazio Suardo e Vincenzo del Tufo.


Casato inserito nel 4° Volume di "LA STORIA DIETRO GLI SCUDI"

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