Ovvero delle Famiglie Nobili e titolate del Napolitano, ascritte ai Sedili di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano, appartenenti alle Piazze delle città del Napolitano dichiarate chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia. 

Stemma Famiglia Caracciolo Pisquizi

Caracciolo di Martina

Arma: d' oro al leone d’azzurro lampassato  e armato di rosso, con la coda contro rivoltata.


© Martina Franca - Arma della Famiglia Caracciolo, duchi di Martina, posta sulla fonte battesimale fatta erigere
dall'Abate Tommaso Caracciolo nella Collegiata di San Martino, realizzata nel 1773 dal marmorano napoletano Crescenzo Tronchese.

La famiglia Caracciolo di Martina è un ramo dei Caracciolo Pisquizi, ascritta al Patriziato Napoletano del Seggio di Capuana, estintasi in Casa de Sangro.
Fu feudataria di Martina dal 1507 al 1827
Il capostipite fu Petracone I (
1384), Gran Siniscalco sotto la Regina Giovanna I d'Angiò, fu seppellito nel Duomo di Napoli.
Petracone II
(
 1458) fu Consigliere di re Ladislao di Durazzo, vicerè del Principato Citra, ambasciatore e maresciallo del Regno sotto la regina Giovanna II, ebbe dalla stessa la contea di Burgenzia (Brienza). Morta Giovanna II di Durazzo, per i servigi resi ad  Alfonso d'Aragona, nel 1438 ottenne le terre di Baragiano, Sicignano, San Gregorio, Romagnano; nel 1455 divenne Signore di Marsicovetere e Pisticci.
Giacomo († 1499) nel 1458 fu creato conte di Brienza; nel 1496, in rappresentanza del Seggio di Capuana, giurò fedeltà a re Federico d'Aragona. Nel 1496 fu investito del titolo di duca Caggiano, sul feudo confiscato a Luigi Gesualdo, conte di Conza.


© Ritratti dei rappresentanti della Famiglia Caracciolo di Martina

Petracone  III ( 1522), figlio di Giacomo e di Lucrezia del Balzo, 3° conte di Brienza, 1° conte di Buccino, 2° duca di Caggiano, fu nominato Gran Cancelliere del Regno nel 1499; nel 1507 ottenne il feudo di Martina in Terra d'Otranto, oggi Martina Franca splendida cittadina in provincia di Taranto, col titolo di duca.
Orazio, patrizio napoletano, nel 1571 fu uno degli eroi della battaglia di Lepanto.
Carlo I (
1607), marchese di Castellaneta per breve periodo, dal 1583 duca di Martina, conte di Brienza e di Buccino, fu nominato governatore d'Abruzzo. Nel 1589 si trasferì definitivamente a Martina.


© Martina Franca - Palazzo ducale fatto erigere dal duca Petracone V nel 1668

Petracone V ( 1704), dal 1655 duca di Martina, conte di Buccino, Signore di Locorotondo, Mottola, e Castelluccio Cosentino, sfidò a duello Cosimo Acquaviva, duca delle Noci, per una contesa sui confini tra le terre di Mottola e Noci; fece edificare nel 1668 il maestoso palazzo in Martina Franca nel luogo dove sorgeva il castello degli Orsini, principi di Taranto. Fu nominato Maestro di Campo nel 1674 per sedare la rivolta di Messina.
Giacomo (Martina Franca,1675
† ivi, 1718), figlio di Petracone V e di Aurelia Imperiali, studiò a Roma ospite dello zio paterno Innigo, futuro vescovo di Aversa, e si laureò nel 1698 in utroque iure.


Napoli, ritratto del cardinale Innigo Caracciolo (Martina Franca, 1759 Napoli, 1820), figlio del duca Francesco Caracciolo di Martina

Il citato Giacomo fu nominato nel 1706 inquisitore dell'isola di Malta, si recò nell'isola dove non ebbe vita facile, osteggiato dai cavalieri di Malta, avendo scoperto ammanchi e irregolarità nei registri della contabilità delle dogane e della gabella. Rientrato a Roma fu consacrato nel 1710 arcivescovo di Efeso e nunzio apostolico; fu inviato in Svizzera per porre fine alle controversie tra protestanti e cattolici.


© Ritratti dei rappresentanti della Famiglia Caracciolo di Martina

I Caracciolo di Martina vestirono l'abito di Malta con i patrizi napoletani Fabio († 1547), Giambattista († 1648) e Ottavio (1756 † 1827), quest'ultimo Cappellano del Tesoro di San Gennaro nel 1806.

 


© Ritratti dei feudatari di Martina Franca

La linea maschile dei Caracciolo di Martina si estinse con la scomparsa del ventiduenne Petracone VIII (Napoli,1804 † Martina,1827), sicché il titolo nobiliare, divenuto un semplice predicato nominale in seguito all'abolizione della feudalità, fu ereditato dalla sorella del duchino, Argentina Caracciolo (S. Giorgio a Cremano, 1805 Napoli, 1849), XV duchessa di Martina e contessa di Buccino, che sposò nel 1824 il duca Riccardo III di Sangro (1803 1861); quest'ultimo partecipò alla difesa di Gaeta nel 1860 e stette sempre al fianco di re Francesco II di Borbone sino alla sua morte avvenuta nel febbraio del 1861.
Il titolo di duca di Martina venne trasmesso, in successione, ai suoi due figli maschi, Placido (1829 1891) e Nicola (1827 1901), quindi, ai discendenti di quest'ultimo. 

Per eventuali approfondimenti si consiglia di consultare le tavole genealogiche redatte da Serra di Gerace e gli Affari della “Real Commissione dei Titoli di Nobiltà”.

Indice delle pagine:
Caracciolo Rossi
Caracciolo Pisquizi
Caracciolo di Pettoranello
Caracciolo di S. Eramo
Caracciolo di Oppido
Caracciolo di Martina
Caracciolo del Sole
Giudice Caracciolo
Caracciolo di Miranda


Casato inserito nel 3° Volume di "LA STORIA DIETRO GLI SCUDI"

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