Ovvero delle Famiglie
Nobili e titolate del Napolitano, ascritte ai Sedili
di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano, appartenenti
alle Piazze delle città del Napolitano dichiarate
chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che
abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia.
|
|
Capocchiano |
a cura del Nobile Don
Francesco Giungata |
Arma: semipartito e troncato, nel
1° e 2° di rosso alla testa d’uomo; nel 3° di rosso alla testa
d’uomo, accompagnata da due stelle d’argento ad otto punte ai
due lati; la fascia e palo diminuiti d’argento attraversanti
sulle ripartizioni.
Altra: semipartito e troncato, nel 1°, 2° e 3° di rosso
alla testa d’uomo barbuta; la fascia e palo diminuiti
d’argento attraversanti sulle ripartizioni.
Dimora: Crotone. |
Stemma Capocchiano, Crotone |
All’inizio della seconda metà del
Seicento è presente a Crotone in modo molto radicato la
famiglia Capicchiano o Capocchiani o anche Capocchiano,
di distintà civiltà, che rafforzò il suo potere col
mercato del grano ad opera di alcuni familiari della
casata come Hieronimo, Natale, Giuseppe
e Thomaso.
Quest’ultimo fu procuratore del mercante Gio. Pietro
Gerace ed aveva un nipote tale Domenico
Capicchiano che all’inizio del '700 ereditò i beni di
suo zio Thomaso che aveva anche istituito una cappella
di juspatronato in Cattedrale intitolata a San Tommaso
Aposotolo, ma senza altare.
Domenico abitava nelle case di famiglia nell’attuale Via
Discesa Fosso, nella parrocchia di Santa Maria de
Protospatariis allora territorio della Parrocchia SS.
Salvatore e confinava con la casa di Giacinto Aragona de
Ajerbis nelle vicinanze del palazzo del marchese
Fabritio
Lucifero. |
SS. Salvatore, Parrocchia dei Capocchiano |
Palazzo Capocchiano, Crotone |
Portale palazzo Capocchiano |
Portale palazzo Lucifero |
E’ soprattutto in questi primi anni del
'700 che Domenico Capocchiano, con lo sviluppo dei
traffici di grano, divenendo anche responsabile
dell’importante porto di Crotone, che incomincia la
costruzione del suo palazzo sulle casette che sono già
di sua proprietà grazie alla vendita di grano che
insieme al fratello il Reverendo Gaetano cede in
grandi quantità ai mercanti napoletani; costruzione per
la quale inizia una lunga lite con i proprietari vicini
e soprattutto con il potente marchese Fabritio Lucifero
che porta la protesta nella Regia Corte perché la nuova
costruzione gli levava l’aria ed il prospetto dei monti
della Pre-Sila e quella del Mare Jonio costringendoli a
bloccare i lavori di fabbrica ed intimando loro di
riportare il fabbricato alle altezze originali. |
Crotone, veduta dell’antico porto,
importante luogo di scambio del
Regno delle due Sicilie soprattutto riguardo il traffico
di grano |
In seguito si raggiunse un accordo
ed il marchese concesse ai Capocchiani di continuare i
lavori convincendoli a versargli la somma di 50 ducati
per permettergli di acquistare altra vista del mare
oltre a quella , che dal suo palazzo gia’ godeva.
Ma mentre la lite finì con Lucifero se ne accese
un’altra dopo poco tempo a causa del palazzo confinante
di proprietà degli
Ayerbis d’Aragona per la costruzione, non di
una camera, ma di “Nuove” camere che costituirono
l’innalzamento di tutto il palazzo di proprietà di
Gregorio Aragona dando così origine alle nuove liti
riportante anche in un atto stipulato il 6 settembre
1719 dal Notaio Stefano Lipari col quale Gregorio d’Ayerbis
d’Aragona si impegnava a rispettare alcuni accordi in
virtù della buona amicizia e vicinanza con Gaetano e
Domenico Capocchiano per evitare rancori e liti. |
Crotone, palazzo Ayerbis d’Aragona,
particolare e portale |
I Capocchiani continueranno a possedere
il palazzo anche nell’Ottocento. Terminate le liti con i
potenti vicini e conclusa la fabbrica del palazzo,
finalmente Domenico Capocchiano mise la testa a posto e
si sposò con Antonia Arrighi ed ebbero moltissimi figli
tra cui Giuseppe nato a Crotone il 9 dicembre
1713 che fu avviato alla carriera ecclesiastica.
Il Piccolo e promettente Giuseppe Capocchiano, esperiti
infatti i primi studi nella città pitagorica andò a
perfezionarsi prima a Napoli e poi a Roma dove conseguì
la laurea in Diritto Canonico ed in Diritto Civile,
quella che oggi più precisamente viene chiamato
Dottorato in Utroque Jure Canonico. Lavorò nella Curia
Romana per 30 anni come avvocato molto apprezzato tanto
che Papa Clemente XIII suo amico lo scelse in qualità di
canonista per la riforma dello statuto del Clero Romano;
il Papa lo nomina Protonotario Apostolico Numerario(1) e lo
introduce come familiare del Pontefice. Fu anche
avvocato del fisco della Nunziatura presso il Regno di
Napoli, dove introdotto nei salotti buoni della Capitale
del Regno conobbe il Re
Ferdinando IV che lo elesse Vescovo alla Sede di
Crotone il 12 marzo 1774 ed il Papa Clemente XIV fu ben
lieto di ratificarne la nomina il 18 aprile successivo. |
Papa Clemente XIII |
Re Ferdinando IV di Borbone |
Papa Clemente XIV |
Viene consacrato solennemente nella basilica di Santa
Maria in Vallicella a Roma il 25 agosto dello stesso
anno per mano del Cardinale Segretario di Stato
Francesco Saverio de Zelada suo amico e nobile di
origini spagnole che ricevette dal Papa Clemente XIV
l’ordine di sopprimere i Gesuiti. |
Roma, Basilica di Santa Maria in
Vallicella |
Cardinale Zelada, Segretario di Stato
vaticano |
Subito dopo la Consacrazione, Monsignor
Capocchiani viene ricevuto dal Papa suo estimatore che
gli chiede il come mai, con tante belle ed importanti
diocesi tra le quali avrebbe potuto scegliere,
preferisce quella di Cotrone che sapeva essere con una
Cattedrale scoperchiata, senza il pavimento, il
seminario in rovina e l’episcopio da ristrutturare.
Il neo vescovo Giuseppe così rispose al Pontefice:
“Padre Santo, Le sono grato per la stima che mi ha
dimostrato nel recente passato e mi dimostra, ma sono
convinto che io possa fare con l'aiuto di Dio, molto di
più nella mia terra dove conosco uomini e cose e dove
son certo sarò compreso dai miei fedeli come io cercherò
di comprenderli, nonostante le difficoltà che Vostra
Santità mi prospetta”.
Così fù: dopo la presa di possesso della Diocesi nella
malridotta Cattedrale, ne visitò gli abitanti, ne
migliorò il seminario, ricostruì il palazzo vescovile,
rifece il tetto della Cattedrale con travi di ferro, il
pavimento e le finestre, dotandola di nuovi e ricchi
paramenti sacri insieme alla costruzione della cantoria
e dell’organo a canne. |
|
|
Cattedrale di Crotone, a
destra la cantoria con lo stemma Capocchiano e l'organo
a canne |
Il 31 ottobre 1774 consacrò solennemente la nuova e più
grande Chiesa intitolata a Santa Chiara annessa
all’omonimo monastero delle Suore Clarisse di Clausura
ed il 22 giugno 1777 quella della Congregazione
dell’Immacolata Concezione costruita da un Notabile
della città quale Girolamo Cariati e celebrò il sinodo
messo a stampa del 18 dicembre 1785 senza mai trascurare
il gregge a lui affidato. |
Chiesa Immacolata, Crotone, Epitaffio di
Consacrazione della Chiesa |
Morì a Crotone da vescovo reggente il 15
ottobre 1788 e le sue spoglie mortali riposano nelle
tombe dei vescovi di quella cattedrale che sapientemente
seppe ricostruire. |
Basilica-Cattedrale, salone degli stemmi |
Altri componenti della casata Capocchiano,
una famiglia di mercanti, ecclesiastici e “architetti:
il canonico Tommaso Capocchiano, morì nel 1758,
ebbe la nomina di Procuratore e Governatore del
Monastero delle Clarisse, Tesoriere della Cattedrale ed
economo della mensa vescovile quando era Vescovo di
Crotone Monsignor Domenico Zicari (1754 -1756) che
“Considerando le strettezze della casa del Capocchiano
per il grave peso della numerosa famiglia”, prima di
lasciare la città per la sedia arcivescovile di Reggio,
venne incontro al suo economo, condonandogli molti
debiti.
L’Arcivescovo Metropolita
Domenico Zicari, Cattedrale di Reggio Calabria
|
Alla fine del Settecento troviamo il
decano della cattedrale di Crotone Michele ed il
fratello Francesco Antonio Capocchiano. Francesco
Antonio Capocchiano dal catasto onciario del 1793
risulta che “vive civilmente” ed ha 57 anni ed al tempo
della
Repubblica Napoletana aderì al movimento
rivoluzionario giacobino; infatti come “architetto” nel
febbraio 1799 demolì, su richiesta dell’università di
Crotone, il sedile dei nobili ed innalzò sullo stesso
luogo l’Albero della Libertà: una costruzione formata da
un grande e alto pilastro sul quale si innalzava una
trave, simbolo dell’albero, con alla sommità il berretto
frigio. Il monumento era decorato da una larga
balaustra, che lo attorniava, ornata con i simboli
dell’eguaglianza, della fraternità e della libertà. |
Crotone, albero della Libertà |
Bernardo De Riso vescovo di Catanzaro
dal 1883 al 1900, discendente dalla famiglia dei
Marchesi de Riso, nacque a Catanzaro da Antonio e
Caterina Capocchiani il 31 dicembre 1823, fu monaco
benedettino ed Armando Lucifero (1855 †
1933), appartenente ad una delle più
antiche famiglie patrizie della città, nacque a Crotone
il 18 settembre del 1855, dal marchese Antonio e da
Teresa Capocchiano. |
Arcivescovo di
Catanzaro, Bernardo de Riso, già monaco benedettino |
_________________
Note:
(1)
-
Il protonotaio o protonotario apostolico
è un particolare prelato della curia romana, titolare di
una carica onorifica papale e di altri particolari
diritti onorifici; è considerata una via per il
cardinalato. I protonotari, cioè "primi notari" avevano
il compito di stendere gli atti apostolici della Curia
romana, da cui l'aggettivo "apostolici".
I protonotari apostolici di numero, o protonotarii
apostolici de numero, sono notai papali e del soglio
pontificio. Il loro numero è stabilito in sette. Insieme
costituiscono un collegio sotto la presidenza del più
anziano di essi per nomina e non per età, il decano.
_________________
Fonti bibliografiche:
- Crotone. Da polis a città di Calabria
- Di Carmelo G. Severino Prima edizione 1988 Seconda
edizione 2011
- Editti e decreti, emanati da Monsignor Todisco Grande
vescovo di Crotone, Napoli, dalla stamperia di Reale
1842
- Le Diocesi di Squillace e Catanzaro, Leonardo
Calabretta, Pellegrini editore, 2004
- Gazzetta Notizie del Mondo dell’anno 1774, Vol VI
- Repubblica di Crotone 1799: i martiri di Crotone e
l'albero della Libertà, Scritto da Nella Mustacchio in
Cultura Krotonese, 11 Febbraio 2015
- Lucifero A., Il 1799 nel Regno di Napoli, Cotrone
1910, pp. 122- 124
- Archivio Storico di Crotone, Articoli di Andrea
Pesavento
- Archivio Nobile Don Francesco Giungata
- Pinacoteca Vaticana
- Pinacoteca Napoletana
|
Continua sul sesto
volume in preparazione di "LA STORIA DIETRO
GLI SCUDI"
Copyright © 2007 www.nobili-napoletani.it
-
All rights reserved
|
STORIA
DELLE FAMIGLIE NOBILI: |
|