Ovvero delle Famiglie Nobili e titolate del Napolitano, ascritte ai Sedili di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano, appartenenti alle Piazze delle città del Napolitano dichiarate chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia. 

Stemma Campofreda  

Luigi Demetrio, "Il Sindaco di Portocannone"
di Renato Campofreda

Luigi Demetrio Campofreda, come il fratello Achille, seguì le orme paterne, nell’epopea che portò all’unità d’Italia. Come Achille, anche lui fu nominato Capitano e si distinse in varie occasioni.
Nel 1861 fu nominato Sindaco di Portocannone e  Conciliatore.

Attestati in favore del Capitano Luigi Demetrio Campofreda

Certifico io qui sottoscritto Capo dello Stato Maggiore che il Capitano dei volontari albanesi D. Luigi Campofreda in tutti i fatti d’arme nel distretto d’Isernia, e massime il giorno 4 ottobre, si distinse per zelo, per coraggio ed abnegazione, combattendo coi suoi alle prime file, come primo penetrò nella città, che si prese per assalto. Mi piace ancora attestare per onore del vero che il suddetto Sig. Campofreda ha mostrato in quella il maggior disinteresse e decisione possibile in sostegno della gloria e libertà d’Italia.

Campobasso, li 20 ottobre 1860

                                                                                 Il capo dello Stato Maggiore

                                                                                                      Ghirelli

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Mio carissimo Tripoti,

Eccoti il rinforzo che hai chiesto. Esso è comandato dal bravo Campofreda che ti raccomando di trattare come me stesso. Spero sarai allievato così dalle tue fatiche

      Castel di Sangro, 9 ottobre 1860

                                                                                          Tuo aff.mo amico

                                                                                            Nicola de Luca

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In onore del vero attesto io sottoscritto che nei primi di settembre ultimo i signori Luigi ed Antonio Campofreda, figli di Nicola da Portocannone, furono solleciti a mostrarsi i primi per promuovere la rivoluzione nella Provincia per ingrandirla e menarla a miglior fine.

Difatti avendo riuniti nel loro comune ed in quello di Guglionesi meglio che cento uomini d’arme alimentati in parte nei primi giorni dai loro mezzi particolari,furono adoperati con altre compagnie del distretto di Larino in diverse spedizioni nelle quali si distinsero con ogni maniera di abnegazione e di coraggio.

Attesto inoltre che nella fazione d’armi d’Isernia il di 4 ottobre i signori Campofreda furono i primi che si spinsero nell’attacco con le loro compagnie, con le quali,prese che ebbero due bandiere, e fatti molti morti e feriti allo inimico, assaltarono e presero la città.

Da ultimo è mio dovere di asserire che la loro condotta morale è stata rimarchevole del pari che i loro alti sentimenti politici per l’interesse della causa italiana.

                                                                 Il Commissario Politico

                                          Comandante la Colonna del Distretto d’ Isernia

                                                            Dottor Giacomo De Sanctis

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Italia e Vittorio Emanuele

                                                                    Giuseppe Garibaldi
                                                            Dittatore dell’Italia meridionale

Comando delle forze Sannitiche e della prima Legione Cacciatori del Vesuvio.
Il Comandante la Legione dei Cacciatori del Vesuvio e delle forze sannitiche riunite in Isernia certifica che il Signor Luigi Campofreda  di Portocannone nella qualità di Capitano delle due sezioni di volontari di Portocannone e di Guglionesi si è mai sempre distinto e per elevato patriottismo pari al suo coraggio e per isquisita disciplina ed educazione.
E nel rincontro in Gallo attribuì esso tra i primi al brillante esito e se ne ebbe.
Perlocchè nel farne testimonianza faculto lo stesso a potere onestamente indossare l’uniforme di Capitano adattata per la Legione dei Cacciatori del Vesuvio.
                                                                     Il Colonnello Comandante in Capo
                                                                                       Teodoro Pateras
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                                                                        Medaglia Commemorativa

                                           Delle guerre combattute per l’indipendenza ed unità d’ Italia

                                                                        Nel 1848-49-59-60-61

                                                                           La Commissione

Incaricata con Regio Decreto in data 4 marzo 1865 dell’esame dei titoli pel conseguimento della Medaglia, attesta che il Sig. Campofreda Luigi ha fatto la campagna del 1860-61, per cui ha diritto di fregiarsi di tal Medaglia accompagnata da una fascetta  alla Campagna cui fece parte.

Torino, addì 8 agosto 1867

                                                                          Il Presidente della Commissione

                                                                                              De Cavero

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                                                            Reduci delle patrie battaglie 1848-49 al 1867

Il Consiglio Direttivo conferisce il seguente diploma di Socio di diritto al Sig. Luigi Campofreda, già Capitano per aver preso parte alle Campagne 1860-61 per l’indipendenza ed unità d’Italia.

Dato in Napoli addì 1°febbraio 1887

Il Segretario                                                         Il Presidente

Cav. Raimondo de Salvatori                          De Petris Cav. Carlo

        già Maggiore                                           Tenente Colonnello 
 

Stemma Campofreda
Stemma Campofreda

Don Luigi Demetrio sposò Cristina Muricchio e nel novembre 1852 nacque la figlia Rachele; nove anni dopo fu nominato Sindaco di Portocannone.
Don Luigi Demetrio, oltre ad essere un valoroso militare, fu uomo di grande cultura.
Rifiutò altri incarichi e si ritirò a vita privata, dedicandosi ai suoi studi.

Scrisse diverse opere, tra cui :

L'EREDITA' OBBLIGATORIA E LA RIVINDICA DEL CAPITALE -Portocannone giugno 1885.

MASSIME UTILI E ISTRUTTIVE -Campobasso 1886

CENNO STORICO POLITICO E RECLAMI - Napoli 8 maggio 1861. 
Oltre Rachele, ebbe altri due figli: Teodoro, che si ammalò mentre seguiva gli studi a Napoli e non si riprese più; il padre, già sofferente, peggiorò dopo questo evento e morì non ancora sessantenne, e Rosina che sposò il cugino Pasquale.

 

Per la morte di Luigi Demetrio Campofreda

E’ l’alba del 31 gennaio 1883. Si sentono i rintocchi lugubri delle campane della chiesa matrice. Il paese come per incanto sussurra: esso è in lutto. La falce inesorabile della morte cadde sul capezzale di Luigi Campofreda.

Un viavai continuo di gente d’ogni età, sesso e condizione si nota dappettutto. Essa si reca a portare l’ultimo tributo d’affetto all’amato estinto.

Son le dieci di mattina: al suono delle campane s’unisce la melanconia di una marcia intonata dalla banda di Guglionesi. Questa è destinata a seguire la preziosa salma, e già si schiera davanti al portone del palazzo Campofreda. Una folla immensa e addolorata fino alle lagrime non da posa ai candidi fazzoletti.

Scende la famiglia dell’illustre estinto per dargli l’ultimo bacio. Ma qui la commozione è tanta che la penna non si presta a descriverla. I cuori sono talmente inteneriti, che tutti piangono a calde lacrime. Bisognava trovarsi presenti per poterlo provare.

Chiusa la bara, sei forti giovani la pongono sulle loro spalle e la portano prima in chiesa, dove seguono le esequie di rito e, indi, per tutte le strade del paese. Ad essa fa seguito una folla foltissima di persone.
Tutte le famiglie vi sono rappresentate; moltissime vi sono nel loro numero completo. La bara si fermò davanti la casa dei parenti e quivi, tra il suono della marcia funebre e tra i singhiozzi della folla, essi in lingua albanese piangono le perdute virtù del loro congiunto.

Non una bottega nè un negozio si vede aperto.

Terminato il giro e le fermate, la bara venne portata col seguito al cimitero.

CONSULENZA ARALDICA


 


Casato inserito nel 4° Volume di "LA STORIA DIETRO GLI SCUDI"

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