Ovvero delle Famiglie
Nobili e titolate del Napolitano, ascritte ai Sedili
di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano, appartenenti
alle Piazze delle città del Napolitano dichiarate
chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che
abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia.
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Famiglia Cacace |
Arma:
partito e semitroncato, nel 1° di azzurro al braccio vestito di
rosso movente dal fianco sinistro e tenente una catena cui sta
legato un cane levriero d'argento fermo sopra onde increspate di
nero e d'argento, accompagnato nel capo da una stella d’oro ad 8
punte; nel 2° d’azzurro a due rose di rosso, nel 3° bandato di
rosso e di oro.
Alias: partito e semitroncato, nel 1° di azzurro al
braccio vestito di rosso movente dal fianco sinistro e tenente
una catena cui sta legato un cane levriero d'argento fermo sopra
onde increspate di nero e d'argento, accompagnato nel capo da
una stella d’oro ad 8 punte; nel 2° d’azzurro a due rose di
rosso, nel 3° d’azzurro alla banda d’oro accompagnata nel capo
da due rose di rosso e in punta da tre bande d’oro. |
© Napoli - Stemma della Famiglia Cacace |
L'antica famiglia campana Cacace si stabilì a
Castellammare di Stabia dove nella chiesa madre fondò la
cappella gentilizia dedicata alla Vergine del Rosario
che, per volontà testamentaria dell'ultimo erede fu
donata al Monastero dei Miracoli di Napoli e nel 1825 fu
venduta a Catello Giordano. |
© Castellammare di Stabia -
Stemma Cacace |
© Castellammare - Cappella
Famiglia Cacace, poi Giordano |
I Cacace si imparentarono con prestigiose famiglie, ad
esempio Prudenzia Cacace di Castellammare impalmò Dezio
Tagliavia d'Aragona, patrizio palermitano e nobile
napoletani fuori piazza, e Vittoria Cacace convolò a
nozze con il nobile napoletano Giovan Battista
Naclerio (†
Napoli, 1612),
figlio di Angelo e di Fulvia Gaetani dei duchi di Traetto e
conti di Fondi.
Giovan Bernardino Cacace, stabiese, sposò Vittoria de Caro,
sorella di Antonio e Giuseppe de Caro che le lasciarono in
successione la cappella gentilizia in Napoli appartenuta nel
1539 alla famiglia
di Capua,
duchi di Termoli. |
© Napoli - Stemma della Famiglia Cacace |
© Napoli - Cappella della Famiglia Cacace,
già dei de Caro |
La
famiglia si trasferì a Napoli dove Gio: Camillo
Cacace (†
Napoli,
1656), figlio dei già citati coniugi Giovan Berardino e
Vittoria de Caro, si laureò in legge ed esercitò la
carriera di avvocato. Divenne molto celebre per l'arte
del dire e non vi era signore del Regno che non lo
consultava prima di intraprendere una causa; fu nominato
prima avvocato fiscale e poi Presidente della Regia
Camera della Sommaria. Fu eletto Reggente del S.
Collaterale in Spagna ma rifiutò perchè aveva timore di
viaggiare per mare e , al suo posto fu eletto Tommaso
Brandolino. Dopo alcuni anni fu di nuovo eletto reggente
per Napoli senza obbligo di recarsi in Spagna. |
© Napoli - Altare della Famiglia Cacace |
© Napoli - Arma della Famiglia Cacace |
Accumulò
un'enorme ricchezza; non si sposò e prima di morire
nominò
i
governatori del Monte della Misericordia di Napoli suoi
esecutori testamentari. I governatori, per volontà del
Cacace, acquistarono terreni e case in Napoli per
costruire e fondare un monastero educandato femminile;
nacque così il Monastero di Santa Maria della
Provvidenza. |
Per tale
opera il Cacace aveva destinato la somma di 50.000
ducati napoletani. |
Basilio Cacace fu Chierico regolare e poi
Arcivescovo titolare di Efeso nel 1624; diede alle
stampe un Volume dè Consigli legali. |
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